Pensionati, quasi uno su due non arriva a fine mese

di Redazione

 Roma. Quasi un pensionato su due fatica ad arrivare alla fine del mese: un problema per il 46,2% che si ritrova così costretto a rimandare pagamenti, ad intaccare i risparmi, a chiedere prestiti e aiuti ad altri.

E’ quanto emerge da una analisi realizzata dallo Spi-Cgil in collaborazione con Ipsos su consumi e potere d’acquisto dei pensionati. Al contrario il 24,3% ce la fa “senza troppi problemi” ma spendendo quasi tutta la pensione, mentre il 29,5% ci arriva “senza alcun problema” e riesce anche a risparmiare qualcosa.

In ogni caso, i pensionati si sono trasformati da ottimi a pessimi consumatori nel giro di pochi anni. Il 37% è arrivato a ridurre i consumi dei prodotti alimentari e per la casa, negli ultimi due anni, tra chi ha tagliato molto (8%) e chi poco (29%) su questi acquisti. Una contrazione ben più evidente rispetto al resto della popolazione che ha detto di aver tagliato su questo capitolo di spesa, il 29%.

Quello a cui i pensionati hanno rinunciato maggiormente è lo svago. Il 60% ha infatti ridotto viaggi e vacanze, il 59% ristoranti, pizzerie e bar, il 48% cinema, teatro e concerti. Ma in tempi di crisi anche l’acquisto di un vestito nuovo può aspettare e così il 53% dei pensionati ha deciso di ridurre le spese in vestiario, abbigliamento e accessori.

Significativo il caso delle spese per giochi e lotterie: anche in questo caso infatti c’e’ un calo (per il 24%) ma il 76% dei pensionati ha deciso di non rinunciarvi, sperando magari di risollevare in questo modo le proprie sorti.

Tuttavia i pensionati, per quanto in evidente difficoltà, continuano a svolgere un ruolo strategico nella famiglia italiana, in particolare rivolto a figli e nipoti che hanno perso il posto di lavoro o che non riescono a trovarlo. Quasi la metà di loro (il 42,6%) infatti sostiene economicamente, magari anche solo ogni tanto, i propri familiari. Di questi il 14,4% dichiara che negli ultimi tre anni ha dovuto prodigarsi spesso in aiuti economici, il 26,4% lo ha fatto almeno qualche volta, l’8,1% lo ha fatto raramente. Complessivamente il 48,9%. Molto più bassa è la quota – il 16% – di quelli che invece sono dovuti ricorrere ad aiuti familiari ed amici o a prestiti bancari e assicurativi.

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