Viterbo. Un elicottero dellEsercito è precipitato dopo aver colpito un cavo dellalta tensione in provincia di Viterbo, a 10 chilometri da Tuscania.
Le squadre di soccorso hanno trovato i due piloti senza vita. Una delle vittime è il generale di divisione Giangiacomo Calligaris, 57 anni, al vertice dellaviazione dellEsercito (Aves). Con lui è morto il tenente allievo pilota Paolo Tozzi, 25 anni, originario di Montefiascone.
Il velivolo, un AB 206, era scomparso dai radar poco dopo le 12.30 nella zona di Monte Romano, tra Tarquinia e Viterbo a nord di Roma. Le ricerche erano scattate in mattinata anche con elicotteri giunti da altre regioni dItalia.
La zona in cui in precipitato lAB206 dellEsercito è impervia e non raggiungibile con i mezzi di terra, ma solo percorrendo a piedi alcuni sentieri. È stato un altro velivolo militare a trovare i rottami con i due corpi imprigionati. Nella zona – vicina a unarea di esercitazioni militari – era stata segnalata una linea elettrica aerea tranciata.
Le cause sono ancora in corso di accertamento da parte dellautorità giudiziaria e delle autorità militari, ma lipotesi più verosimile è che lincidente sia stato causato dal fatto che lelicottero durante il volo di addestramento avrebbe incrociato un cavo dellalta tensione elettrica, tranciandolo di netto, con conseguente blocco o danno al rotore tale da non consentire più un rapido intervento di emergenza e controllo del velivolo ad un pilota pur molto esperto come il generale Calligaris. Lelicottero è così precipitato.
Protagonista di numerose missioni di pace, già comandante della brigata aviotrasportata Friuli tra i caschi blu in Libano, Calligaris, di origini napoletane, era stato nominato comandante dellaviazione dellEsercito nel marzo 2013, a coronamento di una lunga carriera.
Negli ultimi anni aveva ricoperto un importante incarico al Coi, il Comando operativo di vertice interforze. Divenuto comandante del 49º Gruppo elicotteri dattacco del 5º Corpo dArmata nel 1994, quattro anni dopo era passato a comanda re il 6º Reggimento bersaglieri a Bologna.
Alla fine degli anni Novanta aveva partecipato quale capo delle Joint implementation commision alle operazioni di pace in Kosovo. In seguito aveva coordinato le forze Isaf in Afghanistan, in Chad (evacuazione di connazionali) e ad Haiti negli interventi di soccorso dopo il devastante terremoto del 2010.