AVERSA. Bocche cucite, ma tensione altissima nel cuore pulsante di Alleanza Nazionale. Tanti baci ed abbracci in pubblico, tante parolone poco gradevoli in privato.
La sensazione che si ha è quella di buon viso a cattivo gioco. Sembra che la forzata rinuncia alle deleghe non sia andata giù a qualcuno, che, ancorato alla sedia come un capitano che non vuole abbandonare la nave, non è daccordo con la scelta effettuata in sede regionale in presenza del coordiantore provinciale Gennaro Coronella. Ecco, quindi, le mezze parole e le frasi lasciate intendere. Il coordinatore cittadino Antonio Schiavone è stato chiaro nelle sue dichiarazioni: Abbiamo chiesto al sindaco di ridistribuire le deleghe come un anno fa, ma se per il bene della città e della risoluzione della crisi dovesse essere giunta tecnica, giunta tecnica sia. Come a dire: questo è, se non va bene a qualcuno il problema è suo. Una posizione che marchia a fuoco le dichiarazioni a microfono spento, come si suol dire, rilasciate da alcuni componenti alleanzini, smaniosi di riprendere nelle mani ciò che oggi nonhanno più. Ma la soluzione di una giunta transitoria, non politica, sembra per ora essere quella più adeguata. Persone appartenenti alla società civile che per interessi o professionalità si sono distinte in più ambiti. Una Aversa restituita agli aversani, che non amano la “politica del prendere”, tipica del politico Docg, ma quella “del restituire”: restituire soprattutto dignità alla città con interventi che mirino alla tutela delle fasce più deboli della popolazione, allincremento della raccolta differenziata, alla tutela del lavoro oramai (‘munnezza docet’) perso. Senza colori politici o interessi privati. Impossibile dirà qualcuno, possibilissimo se ci si mette buona volontà.