Roma. Della parità di genere se ne parlerà lunedì in Aula, ma intanto sale la tensione. L’asse trasversale delle deputate per rafforzare le norme dell’Italicum sulla rappresentanza femminile in lista, mette di nuovo alla prova l’accordo fra MatteoRenzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale.
“Sulle quote rosa sono d’accordo con Brunetta: i ruoli politici e parlamentari vanno conquistati sul campo sulla base del merito e non sulla base del sesso”, dice Fabrizio Cicchitto del Nuovo centrodestra. Chiedere o no il voto segreto sugli emendamenti che introducono la parità di genere? Su questo si sono confrontate e scontrate le deputate che hanno depositato le proposte di modifica alla riforma elettorale, nel corso di un incontro con la presidente della Camera Laura Boldrini.
Gli emendamenti che introducono la parità di genere sia all’interno delle liste bloccate, sia tra i capilista di ciascuna Regione, sono stati presentati da diversi gruppi ma ce ne sono alcuni bipartisan, firmati dalle donne di tutti i gruppi.
Alla riunione, però, le parlamentari di Fi non sono intervenute, pur confermando l’appoggio agli emendamenti firmati. Alla riunione si è discusso se gli emendamenti abbiano più chance di essere approvati con il voto segreto o con lo scrutinio palese. E su questo, ha raccontato Titti Di Salvo di Sel, “ci sono due scuole di pensiero”. “C’è chi ritiene che lo scrutinio segreto consenta una libertà rispetto agli ‘ordini di scuderia’ dei gruppi.
Altri invece sottolineano che non siamo davanti a un voto di coscienza, e che è più opportuno che ciascuno si assuma le proprie responsabilità sia davanti all’Aula che all’opinione pubblica, senza nascondersi dietro l’anonimato”.
L’appello di 90 deputate Secondo quanto hanno riferito alcune parlamentari che hanno partecipato alla riunione, la presidente Boldrini ha detto che in base al regolamento della Camera la richiesta di scrutinio segreto su questi emendamenti sarà valutata di volta in volta, dipendendo questo da come sono formulati. Intanto, novanta deputate dei partiti che sostengono la riforma elettorale hanno sottoscritto un “appello aperto” ai leader dei loro partiti affinché sostengano gli emendamenti bipartisan per la parità di genere.