Via libera alla legge abruzzese su uso cannabis terapeutico

di Mena Grimaldi

 Roma. Il Governo non ha impugnato la legge sull’uso terapeutico della cannabis promulgata nello scorso gennaio dalla Regione Abruzzo nella quale è prevista l’erogazione su ricetta medica dei farmaci galenici a base di cannabinoidi. È quanto si apprende da fonti dell’Esecutivo.

Secondo la legge promulgata in Abruzzo lo scorso gennaio in base al piano terapeutico redatto da un medico specialista, i cannabinoidi potranno essere prescritti anche dai medici di base.

“Una scelta strategica”, dice il consigliere abruzzese di Prc, Maurizio Acerbo, autore della legge. La legge abruzzese è arrivata dopo quelle varate in altre regioni: prima la Toscana, poi la Liguria, legge impugnata dal governo Monti, le Marche nel 2013 ma solo “in assenza di valide alternative terapeutiche”, il Friuli Venezia Giulia, laPuglia e il Veneto, anche in questo caso il governo Monti ha aveva impugnato la normativa.

Non impugnando il modello abruzzese il governo lascia il via libera ad un trattamento considerato tra i più liberali da quelli previsti in ambito regionale. La cura può avvenire sia “in ambito ospedaliero o in strutture ad esso assimilabile” che “in ambito domiciliare”.

In entrambi i casi è prevista l’erogazione gratuita. I medicinali cannabinoidi, si legge nel testo, “sono acquistati dalla farmacia ospedaliera o dell’azienda sanitaria di appartenenza dell’assistito e posti a carico del sistema sanitario regionale, qualora l’inizio del trattamento avvenga nelle strutture ospedaliere e continui la cura a domicilio dopo la dimissione”.

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