Grosseto. Sparito nel nulla il timoniere della nave di Costa Concordia naufragata davanti all’Isola del Giglio. “Non lo troviamo più”.
Questa la comunicazione del pubblico ministero Maria Navarro, a proposito di Jacob Rusli Bin, il timoniere indonesiano, che avrebbe dovuto testimoniare al processo per il naufragio della Costa Concordia.
Rusli Bin ha patteggiato una pena di un anno e otto mesi, durante la fase preliminare ed è accusato dall’ex comandante Francesco Schettino di aver causato con un errore l’urto con gli scogli del Giglio. Intanto, lunedì in udienza è stato ascoltato lex direttore generale di Costa Crociere spa, Giovanni Onorato.
“Per noi” di Costa Crociere “quella nave non doveva essere in quel posto a quell’ora, quella notte”. Cosìracconta Onorato.Anche l’expresidente e ad di Costa spaPier Luigi Foschi, sentito oggi in aula, ha sostenuto che la causa del naufragio è da ricollegarsi alla “responsabilità del comando”.
Foschi, comando a bordo non ebbe adeguati tempi di reazione La Costa Crociere, con un’inchiestainterna, “incentrava sulla responsabilità del comando dellanave, della conduzione della navigazione da parte di FrancescoSchettino la causa del naufragio della Concordia all’Isola delGiglio” ha detto durante il processo l’ex ad.
“Lasocietà – ha anche detto Foschi – non ritenne adeguati i tempidi risposta a bordo. Altresì le informazioni avute dall’unità dicrisi non potevano consentire suggerimenti migliori di quelliche furono dati” a chi era sulla nave. “Come azienda – ha risposto ancora Foschi alle domande inaula – non abbiamo intravisto nulla che potesse far scattareprovvedimenti disciplinari”, inoltre “l’unità di crisi non puòimporre le decisioni”.
Dice poi di non aver mai sentito il Comandante Schettino “durante quel periodo di tempo nè successivamente”. Onorato: Schettino “insufficiente in leadership” L’ex direttore ha parlato della schede di valutazione del Comandante Schettino in cui emerge che era “insufficiente in leadership, gravemente insufficiente nel trasferimento di informazioni ai vertici dell’azienda”.
La scheda di Costa Crociere è del 2008 ed è relativa alla sua attività di comandante di nave. Giovanni Onorato ha parlato anche di Roberto Ferrarini, il coordinatore dell’unità di crisi quella sera del naufragio: “Ferrarini partì subito per raggiungere l’unità di crisi, mi diceva che il comandante Schettino diceva di due compartimenti allagati ma che sembrava difficile che potesse avere informazioni in merito, specie sapendo che era su degli scogli”.
Il momento del naufragio “Ero in Guadalupa, sulla naveCosta Luminosa quando il 13 gennaio 2012 mi chiamò il direttoregenerale Gianni Onorato circa alle 22.30 ora italiana – la testimonianza di Pier Luigi Foschi – Lui erain montagna con la famiglia, mi disse che lo avevano informatoche Costa Concordia aveva urtato una roccia al Giglio, aveva lavoce di una persona in apprensione.