Cosentino: “Io non mi candido, ma cosa vuole la Pascale?”

di Redazione

 Napoli. “Le cronache politiche continuano a indicarmi come il convitato di pietra a riunioni e tavoli politici. Ribadisco, ancora una volta, di non essere interessato a una candidatura alle Europee”. Lo afferma l’ex coordinatore campano del Pdl, Nicola Cosentino.

“Non ho chiesto direttamente nè per interposta persona alcuna candidatura – prosegue – perchè resto fedele all’impegno di non avere ruoli politici attivi o istituzionali finchè non avrò risolto la mia pendenza giudiziaria. Purtroppo, però, malgrado l’adozione di una strategia processuale finalizzata a definire il tutto in tempi brevi, con la mia richiesta di giudizio immediato e gli accordi acquisitivi per sfoltire il numero delle udienze, siamo già arrivati a tre anni di dibattimento, e chissà quanto tempo ancora dovrà passare per sentire i 250 testimoni dell’accusa”.

“Quanto poi ad alcune odierne dichiarazioni alla stampa della signorina Pascale – sottolinea – mi chiedo e le chiedo: qual è l’imbarazzo che io starei provocando al partito in Campania? Si riferisce forse all’imbarazzo di aver portato, sotto la mia guida, Forza Italia prima e il Pdl poi a traguardi elettorali mai raggiunti in precedenza? O forse allude al fatto che, dopo vent’anni di bassolinismo, siamo finalmente riusciti a smantellare un network di potere rosso conquistando, in successione, Comuni, Province e Regione? O può essere un imbarazzo aver trasformato la Campania, durante il mio coordinamento, nella più forte regione del centrodestra d’Italia”.

“Se poi l’imbarazzo – conclude – riguarda il fatto che io sono indagato, allora cominciamo a guardare anche a quelli che hanno sentenze passate in giudicato. Perchè in quel caso ci sarebbe, sì, l’imbarazzo della scelta”.

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