Palermo. La Dia di Palermo ha avuto incarico di eseguire unordinanza di custodia cautelare a carico di Marcello DellUtri, ex senatore del Pdl, condannato a sette anni, dalla Corte dAppello del capoluogo siciliano, per concorso esterno in associazione mafiosa.
Ma lex braccio destro di Silvio Berlusconi è irreperibile. Gli agenti dellantimafia si sono recati presso ogni recapito conosciuto di DellUtri e dei suoi familiari: di lui, però, nessuna traccia. Secondo gli investigatori era irreperibile già dalla seconda metà dello scorso mese di marzo. Loperazione arriva a pochi giorni, il 15 aprile, dalla sentenza definitiva della Cassazione.
Alcune fonti riferiscono che si trovi in Libano ma altre fonti, alcune anche vicino alle autorità governative del Paese mediorientale, smentiscono. DellUtri ha con sé due passaporti diplomatici. Già due anni fa si era rifugiato a Santo Domingo, rientrando dopo lannullamento della condanna. L’ordinanza di custodia cautelare a carico dell’ex senatore è stata emessa dai giudici della terza sezione della Corte d’appello di Palermo, che a marzo dell’anno scorso confermarono la condanna per concorso in associazione mafiosa. Il collegio ha motivato l’ordine di arresto con il pericolo di fuga.
Tre settimane fa la procura generale, sulla base di un’intercettazione di una conversazione del fratello di Dell’Utri, da cui si potevano dedurre le intenzioni dell’ex manager di Publitalia di lasciare il Paese, e degli accertamenti della Dia che da tempo tenevano sotto controllo l’imputato, aveva chiesto il divieto di espatrio con sequestro del passaporto. Ma l’istanza venne rigettata dalla Corte in quanto per i reati di criminalità organizzata l’unica misura cautelare ipotizzabile è la custodia in carcere. La Procura generale ha fatto ricorso contro il rigetto al tribunale del riesame che ha confermato l’orientamento dei giudici di appello. Da qui la nuova richiesta, questa volta di arresto, che risale a lunedì sera scorso. I giudici l’hanno accolta e depositato il provvedimento martedì.
Tra i Paesi che potrebbero ospitare DellUtri ci sarebbero, appunto, il Libano (ipotesi legata alla presunta cena che lex senatore avrebbe avuto con un importante politico di quella nazione, sembra prossimo candidato presidente; episodio di cui parla il fratello Alberto in unintercettazione) e la Guinea (dove, sempre secondo le prove della Procura, DellUtri poteva farsi nominare ambasciatore, ndr.).