Roma. False esenzioni, finti ricoveri in strutture private e iperprescrizioni di farmaci.
Si tratta di una truffa al servizio sanitario nazionale di quasi un miliardo di euro, quella scoperta dalla Fiamme Gialle. Nel rapporto dei finanzieri, sono molti i reati citati, tra cui lo scambio di interventi estetici con interventi salva vita: così delle operazioni alle gambe o delle rino-plastiche vengono spacciate per interventi molto delicati e fondamentali per la sopravvivenza del paziente.
Le operazioni della guardia di finanza, svolte nel 2013, hanno condotto alla denuncia di 1173 persone e 742 funzionari pubblici, chiamati dalla Corte dei Conti al risarcimento. Sotto accusa anche molti medici e operatori del settore sanitario, che compivano gli illeciti in accordo con i pazienti e gli agenti assicurativi, con le case farmaceutiche e con le aziende private, responsabili della commercializzazione dei macchinari.
Scoperte anche autocertificazioni contraffatte per l’esenzione dai ticket e prescrizioni di farmaci fatte a nome di persone emigrate all’estero o decedute. Ulteriori controlli, eseguiti nei primi mesi del nuovo anno, hanno confermato la frode che è ammontata ad una perdita pari a 150 milioni di euro.
La necessità di risanare i conti pubblici impone unoculata attività di contenimento e razionalizzazione della spesa anche con una mirata attività di verifica finalizzata allindividuazione delle condotte negligenti o illecite che, consentendo sprechi, diseconomie o inefficienze, possono rappresentare una variabile sensibile nelle funzione di crescita delle uscite, sono queste le parole che compaiono nella relazione delle Fiamme Gialle, guidate dal colonnello Giovanni Avitabile.
Su 9936 controlli effettuati, sono 7972 i casi in cui c’è stata frode: 8 casi su 10.Una percentuale elevatissima che non esclude nessuna regione italiana e che ha condotto ad un enorme buco nel bilancio statale.