Napoli. Le domus di Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo, e di Trittolemo sono aperte al pubblico. A inaugurare la nuova offerta degli scavi di Pompei, è arrivato il ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini.
La domus di Frontone (regio V, insula IV), nel vicolo di Lucrezio sulla via di Nola, era probabilmente la dimora dell’edile da cui prende nome, come attestano alcune iscrizioni elettorali sulle mura esterne. Ipotizzato anche che l’uomo sia un parente del poeta Lucrezio.
La casa è un esempio elegante di piccola dimora della prima età imperiale, con un triclinio invernale decorato con affreschi del IV stile, tra cui quello di Teseo e Arianna e Venere: Ma ci sono anche esempi del tardo III stile, come il trionfo di Bacco e Arianna e Venere e Marte, in un cubicolo alle spalle del tablino.
La domus di Romolo e Remo è in uno dei quartieri più prestigiosi della città antica, vicino al Foro, e il nome è legato a uno degli affreschi che raffigura la Lupa che allatta i due gemelli fondatori di Roma, andato distrutto per i bombardamenti alleati del 1943. La domus di Trittolemo, di fronte la Basilica, era una sontuosa dimora a due atri e due peristili del II secolo a.C. Con affreschi del IV stile, di cui uno che dà il nome alla casa nel triclinio.
Il ministro Franceschini, durante la visita, conferma l’apertura al contributo dei privati per il sito archeologico di Pompei. “E’ evidente che non si sostituirà all’intervento del pubblico, che è determinante, ma può essere di grande aiuto. Vorrei che si superasse un dibattito ideologico assurdo e si creassero le condizioni per una convenzione sul modello di Ercolano”.
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