Catania. “Quello che ci manda avanti, anche senza scorta o in totale solitudine, è l’esempio positivo di uomini come il giudice Rosario Livatino“.
Esordisce così la direttrice del consorzio nazionale Polieco, Claudia Salvestrini, da anni impegnata sul fronte del contrasto al traffico illecito dei rifiuti, nel ricevere, al carcere Bicocca di Catania, il Premio internazionale all’impegno sociale promosso dal comitato “Livatino-Saetta”.
Salvestrini, piglio deciso, prende spunto dai fatti di cronaca e riferendosi agli eccellenti arresti legati all’Expò 2015 lancia un duro affondo. “Troppe volte accusa – il nostro nemico è la politica e facciamo attenzione – esorta i presenti – il traffico illecito dei rifiuti è gestito innanzitutto da imprenditori senza scrupoli, che agiscono facendo accordi territoriali con le mafie”.
Un fenomeno quello degli sversamenti dei rifiuti contro cui Polieco conduce una strenua battaglia, tesa ad evitare che “i prodotti della nostra raccolta differenziata finiscano in Cina, dove i portafogli sono gonfi di sfruttamento”.
Toccare gli interessi forti è per Salvestrini un compito difficile, ma irrinunciabile “perché – spiega la direttrice – abbiamo un debito nei confronti dei tanti uomini e donne caduti sotto la barbarie criminale. Come diceva Livatino, dobbiamo lavorare per essere più credibili, ma soprattutto indisponibili a ricevere incarichi o proposte che rischiano di produrre il germe della contaminazione”.
Alle parole di Salvestrini, applaudita per l’efficace messaggio di condanna del malaffare, hanno atto eco quelle di vari esponenti delle forze dell’ordine e della magistratura, che hanno espresso a gran voce il desiderio di lavorare in rete con Polieco. Linea comune e un’unica missione: salvaguardare l’ambiente e la salute senza sconti per coloro che, ad ogni livello, agiscono nell’ingiustizia e nell’illegalità.