Roma. Risultati non del tutto attesi quelli ottenuti dai ballottaggi della scorsa domenica.
Il Pd perde quattro importanti città mentre il Movimento 5 Stelle conquista Livorno. Delle vere e proprie sorprese: il pentastellato Filippo Nogarin conquista Livorno, che dal Dopoguerra si era sempre affidata al centrosinistra. Marco Ruggeri, sindaco del Pd, era per la prima volta andato al ballottaggio e la sua sconfitta è stata una vera e propria novità. Nogarin ha così commentato la vittoria: Dalla città di Livorno è partito il messaggio di cambiamento forte. Abbiamo dato uno scossone alla nostra città e presto lo daremo anche allItalia.
I cinque stelle conquistano anche Civitavecchia con Antonio Cozzolino. Il Pd perde territorio a Padova, dove aveva avuto il controllo dal 1993: il candidato di centro-sinistra, Ivo Rossi, lascia il posto a Massimo Bitonci del centrodestra.
Mentre perde terreno in città storicamente di sinistra, il partito di Renzi conquista nuove città: Modena con la vittoria di Giancarlo Muzzarelli e la sconfitta di Marco Bortolotti del M5S; Vercelli con Maura Forte, Verbania con Silvia Marchionini, ma anche Cremona, Pescara, Biella, Foggia e Bergamo, dove Giorgio Gori ha sconfitto Franco Tentorio.
Il centrodestra perde anche a Pavia, dove Carlo Cattaneo nominato tra i sindaci più amati d’Italia lascia il posto a Massimo Depaoli del Pd.
Grillo ha commentato i risultati con un post sulla sua pagina Facebook in cui ha scritto: I nostri sindaci 5 stelle sempre di più virus inarrestabile. Il Pd esulta: I numeri non mentono: abbiamo conquistato 160 comuni sopra i 15mila abitanti, 32 in più rispetto a prima e siamo passati da 15 a 19 capoluogo di provincia. In particolare abbiamo preso tutto il Nord. Il resto sono chiacchiere” ha dichiarato Guerini.
Crisi per il centrodestra. “Sono favorevolmente sorpreso dal risultato di Padova e sfavorevolmente sorpreso da quello di Pavia – ha detto Maroni -. Dove abbiamo perso siamo stati penalizzati dalla bassa affluenza”. È stata infatti minore rispetto al primo turno, pari al 70,6%, contro il 49,5% del secondo turno. Dei 139 comuni al voto è comunque il centro-sinistra ad aggiudicarsene i due terzi.