Bologna. Nuoco colpo di scena per Annamaria Franzoni la ‘mamma di Cogne’ condannata per l’uccisione del figlio Samuele , avvenuto a Cogne nel 2002.
Dopo 12 anni dal fatto, non cè più il rischio di recidiva: è quanto stabilisce lintegrazione alla perizia psichiatrica a carico della donna. A confermarlo uno dei suoi legali, Lorenzo Imperato.
Dopo poco più di dodici anni dal fatto – questo un passaggio del supplemento alla perizia anticipato dall’edizione bolognese de “La Repubblica” – si può sostenere che non vi sia il rischio che si ripeta il figlicidio, come descritto nella sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino.
Infatti una tale costellazione di eventi oggi non è più riscontrabile. Tra laltro, proprio martedì mattina si è tenuta al tribunale della Sorveglianza di Bologna l’udienza sull’istanza di scarcerazione avanzata dai legali della Franzoni.
Al centro del dibattimento, l’integrazione alla perizia psichiatrica elaborata dal professor Augusto Balloni, perito dei giudici. La Franzoni, in carcere dal 2008, è stata ammessa da alcuni mesi al lavoro esterno in una cooperativa sociale di una parrocchia a Bologna e ha usufruito di permessi per tornare a casa dal marito e dai due figli.