Yara, il furgone di Bossetti ripreso il giorno dell’omicidio

di Redazione

 Bergamo. Gli inquirenti continuano a esaminare le immagini delle videocamere per accertare la presenza del furgone di Massimo Giuseppe Bossetti nella zona in cui scomparve, il 26 dicembre 2010, Yara Gambirasio.

L’autocarro sarebbe stato ripreso tra le 17 e 18 di quel giorno, all’incrocio tra via Sorte e via Rampinelli, vicino la Banca Veneta, a Brembate di Sopra, dove vive la famiglia della vittima. Un elemento che, secondo quanto riportato da alcuni media, non collimerebbe col racconto fornito dal muratore di Mapello, il cui dna è stato trovato sui leggins della ragazzina.

Il furgone, intorno alle 17.30, avrebbe percorso lo stesso tratto di strada di Yara, uscita per andare in palestra, in via Locatelli, distante circa 700 metri dalla sua abitazione. Bossetti l’avrebbe seguita e atteso che uscisse, alle 18.30, dal vialetto del centro sportiva, per caricarla sul mezzo e portarla via. L’ultima telefonata veniva fatta dal presunto assassino alle 17.45, quando chiamava il cognato e suo datore di lavoro, poi niente fino alle 7.34 della mattina successiva. Nell’interrogatorio Bossetti si è giustificato dicendo che aveva il cellulare scarico.

Intanto, dalle indiscrezioni fornite da un investigatore e raccolte da un inviato di News Mediaset, emerge che Ester, la donna identificata come la madre biologica di Bossetti, nato da una relazione nel 1969 con il defunto autista Guerinoni, sarebbe stata a conoscenza di tutto e ne avrebbe anche parlato con il figlio. E quando gli investigatori hanno capito che Bossetti sapeva che stavano per arrivare a lui lo hanno fermato.

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