Berlusconi: “Resto in politica fino a quando non saremo un Paese liberale”

di Redazione

 Milano. Le elezioni “forse” non sono lontane, ma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un’intervista a “Il Giornale” si dice “certo che nessuno cadrà nella trappola di chi vorrebbe dividerci”.

Al contrario, sottolinea, “comincia oggi un cammino per riportare tutti coloro che vogliono un’Italia più liberale, più efficiente, più solidale, che metta al centro la persona, ad impegnarsi con noi per riuscire finalmente a realizzarla”.

Il leader di Forza Italia invita dunque tutti i moderati a “tornare uniti” e annuncia: “Non lascerò la politica fino a quando l’Italia non sarà quel grande Paese liberale che abbiamo sognato”.

Le ultime elezioni, prosegue Berlusconi, sono “un innegabile successo di Renzi – non del Pd, come dimostrano i risultati delle amministrative – che però ha confermato tre cose: che per fortuna il pericolo Grillo, forse proprio grazie al nostro ripetuto grido d’allarme, si sta ridimensionando, che l’area moderata esiste e non si è ridotta nei numeri, nonostante molti nostri elettori abbiano scelto l’astensionismo, e che la parte di gran lunga maggiore dei moderati guarda a noi come punto di riferimento”.

Berlusconi prosegue sottolineando come “in queste condizioni ci sono due cose che abbiamo il dovere di fare: collaborare a vere riforme che rendano finalmente l’Italia governabile, battendoci per quella più importante di tutte, l’elezione del presidente della Repubblica da parte dei cittadini; e prepararci per le prossime elezioni politiche, forse non lontane, nelle quali il confronto vero sarà ancora una volta fra noi del centrodestra e la solita sinistra, questa volta rappresentata dall’immagine più moderna di Renzi”.

E proprio per questo, conclude il leader azzurro, “stiamo lavorando a tempo pieno per organizzare Forza Italia, per radicarla di più sul territorio, aprirla a volti nuovi, scegliere dirigenti che abbiano il consenso della base. In questo progetto c’è posto per tutti e c’è bisogno di tutti”.

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