Roma. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato martedì sera i due decreti riguardanti la Pubblica amministrazione e la crescita.
I testi sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale a mezzanotte: oltre alla parte sulla Pa, di 53 articoli, via libera anche alle misure su agricoltura, ambiente e competitività per le imprese, che sono state spacchettate e inserite in un secondo decreto.
Il placet dal Colle è arrivato dopo undici giorni dall’approvazione da parte del Consiglio dei ministri e le polemiche che si sono rincorse sul fronte politico. Un epilogo che spegne anche alcuni scambi accesi che hanno coinvolto, suo malgrado, lo stesso Colle, chiamato ad un intervento di precisazione dopo alcuni articoli di stampa che lo volevano in rotta di collisione con il governo. Un piccolo giallo che imputava ai dubbi e all’irritazione di Napolitano per errori e possibili profili di incostituzionalità il ritardo della firma. Ricostruzioni comunque smentite.
Il provvedimento porta la data del 24 giugno ed entrerà in vigore giovedì 25 giugno, così come l’altra parte delle misure varate dal governo nel Cdm del 13 giugno, che sono state spacchettate, e che ora sono contenute in un secondo decreto dal titolo “Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”.
Ricambio generazionale. Tra le misure previste dai decreti, vi è la revoca da fine ottobre dell’istituto dei trattenimenti in servizio, che consentiva di allungare la carriera oltre l’età pensionabile (con la finestra per i magistrati e l’esclusione del comparto difesa). L’abolizione consentirà l’ingresso di giovani generazioni nella Pa, il premier Matteo Renzi ha parlato di 15 mila nuovi posti.
Turn over, mobilità obbligatoria e permessi sindacali. Il limite per le amministrazioni centrali resta al 20% delle uscite per il 2014, 40% per il 2015, 60% per il 2016 e 80% per il 2017, ma il tetto si riferisce alla spesa complessiva e non alle persone. Confermata la mobilità obbligatoria fino a 50 chilometri. Saranno dimezzati, non più dal primo agosto ma dal primo settembre, i contingenti complessivi dei distacchi previsti per il personale del pubblico impiego. Il taglio vale per ogni associazione sindacale. Confermata anche la riduzione della percentuale sulle spese legali, che è del 75%, e cala al 10% per gli avvocati dello Stato.
Anac potrà vigilare sui contratti. All’Authority Anticorruzione vengono attribuiti i poteri dell’Autorità di vigilanza sui servizi pubblici. L’Anticorruzione, se ci sono notizie di reato o arresti, “propone al Prefetto competente” o di “ordinare la rinnovazione degli organi sociali e ove l’impresa non si adegui di provvedere alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione dell’appalto oggetto del procedimento penale” oppure “di provvedere direttamente alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione del contratto di appalto oggetto del procedimento penale”. L’impresa avrà 30 giorni, ridotti a 10 nei casi più gravi, per adeguarsi al rinnovo degli organi sociali.
Agevolazioni per le Pmi. Oltre al taglio del 10% dei costi delle bollette energetiche, a favore delle aziende c’è anche il rafforzamento dell’aiuto alla crescita economica (Ace). Sono anche previste semplificazioni per facilitare le quotazioni. Vengono ridotti del 50% anche i diritti annuali che le imprese pagano alle Camere di commercio. Detassazione degli investimenti in impianti e macchinari.
Agricoltura e “Terra dei Fuochi. Oltre a misure a favore di giovani, lavoro, innovazioni d’impresa, sono anche inserite pene più severe sui reati ambientali e un cronoprogramma stringente per le verifiche sulle aree a rischio della “Terra dei fuochi”.