AVERSA. E stato tradito dalla sua altezza. Il suo metro e novanta ed oltre ha fatto si che un appuntato dei carabinieri del nucleo operativo del comando territoriale di Aversa, agli ordini del tenente Fabio Gargiulo, lo riconoscesse e allertasse i suoi commilitoni per arrestarlo.
A finire in manette Franciosus Coleman, 36 anni, sedicente della Sierra Leone, ma già arrestato come nigeriano, ricercato dal gennaio scorso, quando era risultato destinatario di un provvedimento della magistratura napoletana. Per lui laccusa di traffico internazionale di stupefacenti a seguito di un indagine della polfer di Roma (relative ad attività svolte tra il 2004 ed il 2005) che aveva portato allarresto di diverse decine di connazionali delluomo che nellorganizzazione ricopriva un ruolo di primo piano. Secondo gli investigatori, infatti, Coleman trattava direttamente con i grossi trafficanti colombiani che, oramai, hanno sedi stabili anche in Nigeria. Nella zona casertana, lesponente dellorganizzazione (che aveva ramificazioni in diverse parti del mondo), aveva come proprio quartiere generale il litorale domitio, in particolare tra Mondragone e Castelvolturno. A riconoscerlo un appuntato aversano che lo aveva già arrestato a Casal di Principe nel 2005. Luomo, questa volta, aveva trovato rifugio presso una cognata di nazionalità rumena, in via Atellana. Gli stessi carabinieri aversani, guidati dal maggiore Francesco Marra, hanno tratto in arresto per rapina Antonio Guerra, 29 anni, di San Marcellino. Il giovane, la notte scorsa, aveva minacciato con un coltello la madre, N.M., di 65 anni, portandole via cento euro. La vittima ha avvertito il 112 facendo arrestare il figlio qualche minuto dopo.