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BOLOGNA. Mentre i cittadini campani si chiedono cosa fare per risolvere o almeno arginare lemergenza rifiuti, a Bologna i problemi sono differenti, i cittadini del capoluogo emiliano negli ultimi mesi hanno avviato una tavola rotonda sul problema della raccolta differenziata.
Il comune di Bologna, che era stato lapripista per la raccolta differenziata in Italia raggiungendo livelli record, durante gli ultimi anni ha sofferto la politica assenteista del governo Cofferati, così che nel 2007 non è riuscito a riciclare più del 30% di rifiuti solidi urbani. La protesta tra i cittadini è maturata a tal punto che il quotidiano la Repubblica ha ben pensato di aprire una tavola rotonda virtuale in cui segnalare consigli e suggerimenti per migliorare la raccolta dei rifiuti nel capoluogo. La risposta del comune non si è fatta attendere, così, pochi giorni orsono il comune ha varato, in collaborazione con il consorzio misto Hera, un piano di miglioramento per la raccolta differenziata: quasi tremila cassonetti in più, un tutor che spiega casa per casa come separare i rifiuti e anche una “raccolta a punti” per premiare chi porta gli oggetti ingombranti nelle stazioni ecologiche attrezzate, che entro il 2010 saranno cinque in più rispetto ad oggi. Tutto ciò mentre ad Aversa si vive aspettando che San Gennaro faccia il miracolo: lamministrazione comunale, troppo impegnata a litigare per la stabilità della giunta, ha emanato una misera ordinanza per avviare la differenziata costretta da un Dl del governo che minacciava lo scioglimento del comune, mentre la dirigenza del consorzio GeoEco, anziché darsi da fare per proporre nuovi ed innovativi progetti per lo sviluppo della raccolta differenziata, pubblicizza il licenziamento di un impiegato fannullone e il sanzionamento di altriotto. Esisteva un Osservatorio sui rifiuti che, pur essendo nato troppo tardi, aveva dato dignità e speranza alla moribonda società civile aversana. Ma ora, passata la tempesta, tutto sta tornando alla (a)normalità
così, mentre oggi a Bologna i cittadini chiedono una città “a misura di bicicletta”, ad Aversa ci ritroveremo nuovamente a confidare in qualche aiuto dal cielo.
Alessandro Pecoraro, da Bologna