Daejeon. Respingere i modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori”.
E’ questo quanto chiesto da Papa Francesco nel corso della sua omelia nella messa celebrata a Daejeon, in Corea del Sud dove si trova in visita pastorale. Il Pontefice ha invitato a respingere anche “la cultura della morte che svaluta l’immagine di Dio, il Dio della vita, e viola la dignità di ogni uomo, donna e bambino”.
E ha chiesto ai di utilizzare la speranza cristiana come antidoto contro “lo spirito di disperazione che sembra crescere come un cancro in mezzo alla società che – ha detto – è esteriormente ricca, ma tuttavia spesso sperimenta amarezza interiore e vuoto”. “A quanti nostri giovani – ha commentato accoratamente il Papa – tale disperazione ha fatto pagare il suo tributo. Possano i giovani che sono attorno a noi in questi giorni con la loro gioia e la loro fiducia – ha aggiunto – non essere mai derubati della loro speranza”.
La messa è stata celebrata al World Cup Stadium di Daejeon, una città a sud di Seoul in latino e coreano e vi hanno preso parte anche i familiari delle vittime del naufragio del Sewol che ha causato 230 morti e 10 dispersi dei 476 passeggeri. Prima dell’inizio della messa il Santo Padre ha incontrato un gruppo di parenti delle vittime e alcuni sopravvissuti.
Bergoglio ha inoltre nuovamente ricordato i superstiti e le vittime del naufragio durante l’Angelus a fine messa. Ha in particolare chiesto ai coreani, che hanno mostrato compassione e solidarietà dopo questa tragedia, di continuare ad avere questi atteggiamenti, soprattutto verso malati, poveri e persone deboli. La messa a Daejeon è stata animata da canti in coreano e i doni all’offertorio sono stati portati da giovani donne che indossavano gli abiti tipici della Corea.
Dopo la messa Francesco ha raggiunto il santuario di Solmoe dove ha incontrato seimila giovani provenienti da tutta l’Asia, riuniti per la giornata continentale della gioventù. Qui il Pontefice ha denunciato che con la “idolatria della ricchezza, del potere e del piacere si ottengono costi altissimi nella vita degli uomini” e in tanti casi, specialmente i giovani, “anche se circondati dalla prosperità materiale” soffrono di “povertà spirituale, solitudine e silenziosa disperazione”. E’ come se, ha commentato Bergoglio, il “deserto spirituale” li derubasse “della speranza e in troppi casi anche della vita stessa”.