Roma. Ringrazio i parlamentari che mi hanno votato ma chiedo loro di non sostenere ulteriormente la mia candidatura.
Con queste parole il magistrato Antonio Catricalà rin7uncia alla sua candidatura per la Consulta. Non provo nessuna amarezza ha detto il magistrato – sono un uomo delle istituzioni. Non vorrei mettere a rischio la mia immagine professionale e spero che il Parlamento possa più facilmente superare le contrapposizioni che hanno finora ostacolato lelezione dei due Giudici costituzionali.
Già viceministro allo Sviluppo Economico nel Governo Letta, presidente dellAutorità garante della concorrenza e del mercato dal 2005 al 2011, e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri del Governo Monti, la candidatura di Catricalà era sponsorizzata da Forza Italia e in particolare da Silvio Berlusconi e Gianni Letta. Laddio di Catricalà giunge dopo una serie di fumate nere.
I due candidati di nomina del Parlamento alla Consulta (Luciano Violante e Antonio Catricalà) non hanno infatti raggiunto per tre volte di seguito il quorum previsto (3/5 dei componenti) cioè 570 voti. Lex presidente della Camera ne ha incassato 468.
Catricalà poi, 368. Entrambi non sono stati sufficienti ad aprire le porte della Consulta. I presidenti delle Camere, Boldrini e Grasso, che già nelle ultime ore avevano raccolto lappello del Capo dello Stato della scorsa settimana proclamando il voto a oltranza fino al completamento delle squadre per Consulta e Csm, hanno fissato la prossima seduta per lunedì 15 settembre alle 15.