Milano. Non si placa la voglia di libertà di Fabrizio Corona che da dietro le sbarre della prigione di Opera grida: Il carcere mi sta mangiando vivo.
È da settimane che non si fa che parlare della grazia che dovrebbe essere concessa allex re dei paparazzi: dal suo arresto, nel gennaio del 2013, è passato ben un anno e mezzo, nel corso del quale Corona non ha avuto lopportunità di vedere suo figlio Carlos, avuta dallex moglie Nina Moric.
Dopo un anno di carcere, mi guardo allo specchio e mi vedo diverso dice Corona allalba di un nuovo giorno vissuto dietro le sbarre. Oggi non sto più bene ammette lex compagno di Belen Rodriguez Non ce la faccio più, sono crollato. Nella lettera inviata alla trasmissione tvVirus, ha poi spiegato come si muova la sua vita in quel carcere: All’inizio cercavo di fare ogni cosa possibile, maormai non esco più dalla cella, la rabbia è diventata dolore, la voglia di fare è diventata riflessione, la voglia di combattere è diventata ricerca di giustizia.Sto male, non mi vergogno a dirlo. Il carcere mi sta mangiando vivo.
E dire che il tempo che ha già trascorso in cella è un minimo rispetto alla pena di 13 anni e 8 mesi che gli è stata contestata dai giudici per il reato di estorsione aggravata (nei confronti del calciatoreDavid Trezeguet),e per altri reati.Una pena considerata da molti troppo elevata.Tanti personaggi pubblici (da Rosario Fiorello ad Adriano Celentano), infatti, hanno chiesto per lui la grazia o almeno una riduzione di pena. Richiesta che adesso fa lo stesso Corona.
Chiederò la grazia. Solo per rivedere mio figlio,ha aggiunto. Corona, però, non vuole scappare dalla sua pena: vorrebbe infatti accedere all’affidamento terapeutico, cosa che al momento non gli è concessa a causa della condanna per estorsione aggravata.Chiedo solo aiuto per poter superare quel tecnicismo giuridico, non chiedo impunità.Chiedo di poter scontare quello che ho fatto senza essere paragonato ad un mafioso. L’esibizionismo, l’arroganza, il narcisismo: recitavo un personaggio. Un personaggio sbagliato, negativo, per i giovani e per le tante persone che mi seguivano. Ma oggi c’è l’uomo, c’è il padreconclude il paparazzo.