Blitz contro la cosca di Matteo Messina Denaro: 16 arresti

di Redazione

 Trapani. C’è anche un consigliere comunale di Castelvetrano tra i 14 arresti nell’ambito dell’operazione contro la cosca mafiosa trapanese capeggiata dal superlatitante Matteo Messina Denaro.

Si tratta di Lillo Giambalvo, 41 anni, subentrato nell’Assise lo scorso luglio, surrogando un altro consigliere diventato assessore. Dopo aver mandato l’elezione nel 2012 per una manciata di voti, come candidato della lista “Futuro e Libertà”, aveva aderito alla formazione “Articolo 4” del deputato regionale Paolo Ruggirello, partecipando, tra l’altro, ad una seduta straordinaria del Consiglio dedicata alla lotta alla mafia. Secondo gli inquirenti, Giambalvo avrebbe preso parte ad un pestaggio per punire un ladro che aveva rubato oro e preziosi in casa di Giuseppe Fontana, alias “Rocky”, ritenuto amico del latitante Messina Denaro.

Proprio a Castelvetrano si è articolata gran parte del blitz compiuto la scorsa notte dai carabinieri del Ros e del nucleo operativo di Trapani, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Tra gli arrestati anche i fratelli Leo e Saro Cacioppo, titolari di una pizzeria, Fabrizio Messina Denaro (detto Elio), che non ha legami di parentela col boss, Vito Tummarello, Luciano Pasini e Giuseppe Tranchida.

A Palermo, invece, colpita la famiglia del latitante: in arresto sono finiti il genero del boss Filippo Guttadauro, ossia Luca Bellomo, sposato con la figlia di Filippo e nipote di Messina Denaro. Filippo Guttadauro, infatti, è il cognato del latitante per averne sposato la sorella.Bellomo, 37 anni, uomo d’affari, è considerato dagli inquirenti il nuovo “ambasciatore” di Messina Denaro.

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