AVERSA. Maggioranza politica? Questa sconosciuta! Sembrerebbe essere più un artificio da esperti contabili che una sintesi di forze ideali il panorama offerto dalle compagini politiche che sostengono lamministrazione comunale guidata da Domenico Ciaramella.
Definire burrascosi, infatti, i rapporti interni ad alcune delle forze di maggioranza, per non parlare dellaventiniano atteggiamento assunto da altre (vedere Udc), è usare un eufemismo. Che la giunta bis, emanazione del primo cittadino, (pare che lo stesso non gradisca che si chiami tecnica) sia stata una forzatura, mal digerita da diversi esponenti delle forze politiche(eccezion fatta per Forza Italia) è un dato ormai sotto gli occhi di tutti, tant è vero che, ora come ora, siamo arrivati quasi ad una formalizzazione di vere e proprie spaccature interne ai partiti di maggioranza. Così, se in Alleanza Nazionale è evidente la distanza tra la posizione di Antonio Schiavone e dei consiglieri Gianmario Mariniello, Scalzone, Abate e Capasso rispetto a quella di Michele Galluccio (capogruppo, ma unico superstite del triumvirato Galluccio- Dello Vicario- Della Valle), nel Gruppo della Libertà lavvento della giunta tecnica ha avuto un effetto a dir poco deflagrante. Non gradendo latteggiamento assunto da Plinio Frunzio, in occasione dellassenso dato da questi al varo del Ciaramella bis, ecco che i due ex assessori Di Santo e De Chiara, defenestrano il responsabile politico del gruppo, a dispetto delle rivendicazioni statutarie di questultimo, sostenuti in ciò da Nicla Virgilio e dai nuovi acquisti, i consiglieri Di Grazia e Tirozzi. A sostegno di Frunzio e del Ciaramella – nuovo corso rimangono, però, i consiglieri comunali Oliva e Marino. Intanto, la giunta tecnica, pardòn ciaramelliana, cerca di darsi da fare per dimostrare ai cittadini la bontà della scelta operata dal sindaco, fatto questo che non può che confortare. Ma del dato elettorale, fra laltro numericamente inequivocabile, emerso alle ultime comunali, che ne facciamo?! Certo è che fra campagne acquisti operate in grande stile fra le fila del centrosinistra ed innesti multipli seguiti da scissioni drastiche, la politica nostrana non sta dando una bella immagine di sé. Ancor oggi è legittimo domandarsi con che spirito persone che hanno sostenuto Peppe Stabile sino alla disfida contro lex amico Mimmo, siano passati, a stretto giro di posta, nellaltro schieramento. Come pure è comprensibile domandarsi come mai i partiti ad Aversa non siano quasi mai in grado di esprimere posizioni che nascano in modo tanto maggioritario quanto nitido. In maniera apparentemente paradossale sembra, inoltre, che il sindaco stia pagando, ora, proprio lappoggio personale ricevuto da liste civiche, sorte per garantire e tutelare, sempre e comunque, la sua posizione. Fu vittoria di Pirro?