Bordighera, bimbo scomparso. In carcere la madre: “Volevo ucciderlo”

di Emma Zampella

 Imperia. Ha annegato, volontariamente, il suo bambino di nove mesi.

È quanto emerge dall’interrogatorio di Natalia Sotnikova, la madre e turista russa, interrogata dal procuratore aggiunto, Grazia Pradella.Intanto, i vigili del fuoco continuano le ricerche del corpo, disperso, forse, in mare.

Cosciente dell’estremo gesto, premeditato, la donna ha confessato di “aver nuotato per alcuni metri e quando si è accorta che il bambino non respirava, ha sganciato il marsupio e l’ha lasciato andare”. Un dramma raccontato con estrema lucidità e freddezza dalla madre, come testimonia il procuratore aggiunto.

Secondo una delle versioni fornite ai pm, Natalia si è detta convinta che il piccolo Semyon soffrisse di epilessia come la nonna e per questo ha deciso di “non farlo soffrire” e di portarlo in mare. La donna, quindi, si è diretta in auto verso Bussana dove, dice, avrebbe deciso di morire gettandosi in acqua con il figlio addormentato dentro il marsupio. Dopo aver nuotato per circa cento metri, però, è tornata a riva abbandonando il bimbo in mare, per poi rientrare in albergo. Una confessione che non convince e giustifica il folle gesto. Una ricostruzione che si muova ancora nell’incertezza. Nella serata di giovedì è arrivata infatti una seconda versione secondo la quale la donna si sarebbe recata sulla scogliera e avrebbe lasciato li, su uno scoglio, il piccolo di nove mesi, per poi andarsene e tornare dal marito in albergo.

Al momento la donna è in custodia cautelare in nel carcere di Pontedecimo di Genova, dove è stata raggiunta da personale del consolato russo. Il pm ha dichiarato che il fermo di Natalia Sotnikova si è reso necessario anche perché “sussisteva il pericolo di fuga, avendo la donna e suo marito possedimenti in Slovenia e una disponibilità economica importante”. Il marito, broker di prodotti petroliferi, rimarrà in Liguria e per il momento non si sa ancora quando potrà fare ritorno a Mosca.

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Redazione
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