“Tattoos”, personale di Domenico Napolitano

di Redazione

TattooMADDALONI. Sabato 27 settembre, alle 18.30 si inaugura al Museo Civico di Maddaloni, la personale di Domenico Napolitano “Tattoos”.

Interverranno il sindaco e assessore provinciale al turismo Michele Farina, l’assessore alla cultura Antonio di Silvestro, Salvatore Liccardo, i consiglieri provinciali Mataluna, Russo e Correra. L’esposizione, indaga attraverso le opere, la ricerca multimediale e anticonformista dell’artista che opera con mezzi diversi, che spaziano dal video all’installazione, dalla pittura alla fotografia. Nella presentazione in catalogo, scrive Carmelo Menna: “Arte come comunicazione, un percorso per esprimere sensazioni scaturite dal tessuto sociale della nostra terra, dal vissuto quotidiano che permea la nostra esistenza ma mai come evasione dalla realtà per proiettarsi in una dimensione magica, surreale. Immagini di squarci causati dal degrado della materia, ma anche speranza di un male che proprio attraverso le lacerazioni della materia possa dissolversi: una redenzione che percorre la strada della sofferenza. Il cammino dell’uomo, l’andare oltre non come fuga dalla realtà contingente ma un tradursi in elevazione, depurazione, liberazione dell’aspetto spirituale, dal materico, dal putrido, dal corrotto. Lo spirito come alto valore morale e civile che si eleva dalla materia. Tentativo di denuncia dell’incombenza materica della società o forse semplicemente ricerca di una nuova strada senza dimenticare il passato.
Colpisce la presenza di figure sinistre, larve o presenze animate in spazi che hanno tutto del quotidiano. Apparenze che nascondono la corruzione. Denuncia di qualcosa che sia accaduto tra oggetti e immagini di apparente normalità. Ai luoghi si avvicendano figure severe, austere, donne lacerate dal dolore dinanzi ai bambini e la gente che osserva a distanza, indifferente. Figure che esprimono non un dramma urlato ma un dolore soffocato dentro di loro. Colpiscono riquadrature con proiezioni visive invertite, vedute introspettive, finestre che si aprono dentro di noi: tuttavia con poca differenza tra interiorità e realtà esterna. Realtà del mondo ed interiorità dell’uomo si identificano. Non l’occhio dell’uomo che guarda l’esterno ma il mondo che si affaccia dentro l’uomo, quasi ad impregnare di sé l’interiorità. Le immagini sono la proiezione dell’esperienza, di qualcosa che si avverte sul corpo , un sentire come il vento che ti sfiora la pelle Il cammino di un “viandante” alla ricerca di una dimensione dove il mondo interiore possa coniugarsi con il mondo reale”.

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