Terra Mia

di Redazione

foto Luigi CaterinoIl nostro litorale era bellissimo. Spiagge larghe e lunghissime come in nessuna parte d”Italia.Una trentina di chilometri che partono da Napoli fino ad arrivare ai confini laziali con in mezzo il fiume Volturno.

La natura, generosa da queste parti, aveva anche pensato di proteggere le nostre spiagge; prima con le sinuose dune, poi con una pineta profumata e rigogliosa. Le dune, oggi, non esistono più e la pineta è stata completamente recintata in modo che nessuno possa più accedervi liberamente. Contro l”arroganza dell”uomo nemmeno la natura può nulla. Negli ultimi quarant”anni si è costruito di tutto a ridosso del mare; il villaggio Coppola con i famosi palazzi “dai cui citofoni si sentiva il mare”, e tutta una miriade di villaggi senza nessun piano regolatore, senza nessun senso estetico,senza rispetto per niente. Come capita spesso, l”uomo occupa, costruisce e poi abbandona. Oggi tutto il litorale domizio è il regno di immigrati. Uno stato nello stato. Entrambi senza più controllo. Una moltitudine di diseredati che vivono nelle villette una volta appartenute soprattutto ai “professionisti” napoletani e oggi abbandonate. Clandestini, spacciatori, prostitute e gente del posto che approfittano di questo degrado ambientale per vivere, ancora di più, nella totale illegalità. Le foto di Luigi Caterino raccontano molto a tal proposito: gli immigrati sembrano pensare sempre a una disfatta, hanno lo sguardo di chi ha perso qualcosa. In questo momento storico somigliano molto a noi. Entrambi cerchiamo una “Terramia” che non abbiamo più.

foto Luigi Caterino

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