Rapina con sequestro di persona, arrestato giovane napoletano

di Redazione

Antonio TopaMADDALONI. I carabinieri del Nucleo Operativo di Maddaloni hanno tratto in arresto Antonio Topa, 20 anni, di Caivano, con le accuse di tentata rapina a mano armata con sequestro di persona e ricettazione.

Verso le 19 di giovedì due giovani sono giunti in scooter presso il bar Lombardi, locale sulla strada provinciale 335 in territorio di Maddaloni, fermandosi nel parcheggio antistante l’esercizio pubblico. Entrambi sono scesi dal mezzo, ma uno di loro è rimasto vicino allo scooter, mentre l’altro si è avvicinato armato di pistola e con il volto coperto da una manica ritagliata da usare per il travisamento del volto. Visti due uomini davanti all’ingresso del bar, il giovane si è loro avvicinato dicendo che quella era una rapina, spingendone uno e tentando di bloccare l’altro puntandogli contro l’arma, verosimilmente per utilizzarlo come ostaggio nel corso della rapina, e cercando di trascinarlo dentro il bar.

Il giovane rapinatore aveva scelto, però, le vittime sbagliate, visto che ogni sera i carabinieri di Maddaloni svolgono servizi di prevenzione antirapina sia con autovetture con i colori d’istituto che con auto civetta; proprio in quel momento, infatti, due pattuglie in borghese, una a fine turno e l’altra che stava per intraprendere il servizio, si erano date appuntamento presso quel bar, e l’uomo che il rapinatore stava tentando di utilizzare come ostaggio per la rapina era uno dei carabinieri.

 Il militare, nonostante la superiorità fisica del giovane rapinatore e sebbene quest’ultimo fosse armato, ha immediatamente reagito all’aggressione tentando di divincolarsi dalla presa del Topa, il quale a sua volta lo ha colpito alla testa con la pistola. In quel frangente, l’altro carabiniere che si trovava vicino all’uscio del locale è immediatamente intervenuto, ed entrambi si sono avventati sul giovane cercando di disarmarlo. Gli altri due militari, in fila alla cassa, sentendo le urla provenienti dall’ingresso del locale ed i colleghi che durante la colluttazione urlavano al giovane di fermarsi e di essere carabinieri, si sono precipitati armi in pugno verso l’uscita, dando loro manforte fino a bloccare il rapinatore, dopo una colluttazione molto animata, poiché il giovane ha opposto una strenua resistenza. Nel frattempo, il complice, vedendo ciò che accadeva, ha abbandonato lo scooter ed è fuggito a piedi per le vicine campagne. In quegli istanti concitati molti avventori del bar che hanno assistito alla scena, vedendo la colluttazione tra persone armate, si sono immediatamente date alla fuga, ed il panico generale ha di fatto facilitato la fuga al complice.

 Topa, sottoposto a perquisizione, è risultato privo di documenti, ma in tasca aveva un coltello a serramanico con lama di circa 7 centimetri. La pistola è risultata essere a salve, ma simile a quelle in dotazione alle forze dell’ordine. Fortunatamente la freddezza e la lucidità dei carabinieri ha evitato conseguenze peggiori, poiché nessuno dei militari ha esploso un colpo, sebbene il rapinatore fosse armato e ci fossero tutti i presupposti per sparargli, proprio per evitare il rischio che in un’eventuale sparatoria fosse colpito uno dei molti civili presenti.

Lo scooter è stato sequestrato per ulteriori accertamenti, ed è risultato oggetto di furto commesso a Frattaminore due giorni prima. Le armi e la manica usata a mo’ di passamontagna sono state anch’esse sequestrate. Successivamente il Topa è stato accompagnato presso il pronto soccorso di Maddaloni, dove ha avuto una prognosi di 8 giorni per un trauma contusivo al capo, mentre il Carabiniere colpito alla testa con il calcio della pistola è stato medicato con prognosi di 10 giorni per una ferita lacerocontusa. Altri due Carabinieri hanno riportato lievi escoriazioni procurate nel corso della colluttazione.

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