MADDALONI. I carabinieri del nucleo radiomobile di Maddaloni hanno denunciato in stato di libertà due conducenti di veicoli rimasti coinvolti in incidenti stradali negli ultimi giorni, uno con laccusa di guida in stato di ebbrezza alcolica, laltro per guida sotto leffetto di sostanze stupefacenti o psicotrope.
In entrambi i casi la denuncia è scattata a seguito delle analisi del sangue o delle urine fatte fare in ospedale ai rispettivi conducenti dei veicoli.
Un primo episodio, peraltro riportato dalle cronache, risale alla mattina del 22 agosto, verso le 6.30 circa. Nella circostanza B.M., cl. 1981, romeno domiciliato ad Arienzo, mentre percorreva la via Appia di Santa Maria a Vico ha perso il controllo della Fiat Bravo su cui viaggiava: lauto è fuoriuscita dalla carreggiata mentre percorreva una curva, andando successivamente ad urtare una colonnina dellEnel e abbattendo un palo della pubblica illuminazione, a sua volta caduto su una Fiat Punto ivi parcheggiata, di proprietà di una 30enne di Santa Maria a Vico. Il romeno, medicato presso lospedale civile di Maddaloni, era stato dimesso con 7 giorni di prognosi per un trauma contusivo cranico con ferita lacero-contusa al cuoio capelluto. La colonnina dellEnel era stata riparata a seguito dellintervento di personale della società, mentre il palo dellilluminazione era stato messo in sicurezza a seguito dellintervento di tecnici del comune di Santa Maria a Vico. A carico del conducente erano state elevate contravvenzioni per mancanza della copertura assicurativa sul veicolo ed erano stati richiesti esami alcolemici e tossicologici presso lospedale di Maddaloni mediante esami del sangue o delle urine. Allesito delle analisi è emerso che il romeno stava guidando in stato di ebbrezza, peraltro con un tasso alcolemico molto elevato, per cui è stato denunciato in stato di libertà e rischia larresto fino a 2 anni e lammenda fino a 12.000 euro, poiché le pene per chi cagiona un incidente sono raddoppiate, oltre alla sanzione accessoria della revoca della patente. Lauto non era di sua proprietà, altrimenti secondo le norme vigenti, dopo leventuale sentenza di condanna sarebbe stata disposta la confisca del veicolo.
Un secondo episodio, anchesso riportato dalle cronache, risale alla notte del 25 agosto. Nella circostanza i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Maddaloni avevano denunciato in stato di libertà P.G., cl. 1975, di Frasso Telesino, con laccusa di resistenza a Pubblico Ufficiale. Il giovane, un disoccupato pluripregiudicato con precedenti anche per reati di mafia nonché ex sorvegliato speciale, verso le 3.15 di mercoledì notte stava transitando ad alta velocità nei pressi del bivio Giardinetti, a bordo di un maxiscooter Honda. I Carabinieri, che stavano facendo un posto di controllo, gli avevano intimato lalt, così il giovane dapprima aveva rallentato facendo finta di volersi fermare; ma poi, improvvisamente, aveva accelerato simulando un tentativo dinvestimento del militare ed era fuggito imboccando via Cancello. La pattuglia si era messa immediatamente allinseguimento del motociclo attivando sirene e lampeggianti. Linseguimento era proseguito in via Ficucella e poi in via del Monaco dove il conducente, forse per lelevata velocità oppure per le pessime condizioni della strada sterrata e dissestata, aveva perso il controllo del mezzo, cadendo rovinosamente al suolo.
I Carabinieri avevano immediatamente chiamato un ambulanza e fatto soccorrere il giovane, trasportato al pronto soccorso di Maddaloni. Lì P.G. era stato medicato per una lussazione alla spalla e per varie escoriazioni e ferite lacero contuse per tutto il corpo, con prognosi di 10 giorni. Allesito dei controlli dei militari era emerso che lo scooter era privo di copertura assicurativa e non aveva la revisione; inoltre il conducente non aveva la patente perché gli era già stata sospesa. Il mezzo, pertanto, era stato sequestrato ed erano sono state elevate contravvenzioni al codice della strada per complessivi 3.700 euro circa. Ovviamente P.G. era stato denunciato in stato di libertà alla Procura di Santa Maria Capua Vetere per resistenza a Pubblico Ufficiale; ed in ospedale era stata fatta richiesta degli accertamenti per verificare, tramite le analisi del sangue, se il giovane stesse guidando sotto leffetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. Lesito delle analisi ha mostrato che il giovane stava guidando sotto leffetto della cocaina. Addirittura, il valore di cocaina urinaria riscontrata è stato di 50.000 ng/ml, a fronte di un valore limite di 300 ng/ml, per cui P.G. alle denunce precedenti ne aggiunge unaltra per guida sotto leffetto di stupefacenti, e rischia larresto fino a 2 anni e lammenda fino a 12.000 euro, oltre alla sanzione accessoria della revoca della patente. Dopo leventuale sentenza di condanna sarà disposta la confisca del suo scooter.