MADDALONI. A pochi mesi dalla prossima tornata elettorale, finiscono per essere tutti, inesorabilmente, attratti nel vortice melmoso della propaganda politica. Lo afferma Giovanna Maietta, dellassociazione Caserta Bene Comune.
Non fa certo eccezione continua la questione del progetto di legge cui il locale Partito Socialista Europeo si è appropriato, per usarlo come grimaldello elettorale, dopo aver irresponsabilmente ignorato le nostre iniziative sulla Cementir e massacrato lamministrazione comunale, che ne è stata portatrice e sostenitrice. La proposta di legge regionale di cui scorrettamente si appropriano i socialisti casertani è una legge di iniziativa popolare, redatta dai comitati e associazioni col supporto dei nostri tecnici e inviata al consigliere regionale Gennaro Oliviero (Pse) che lha presentata. Ancora una volta si tenta di speculare sui cittadini e strumentalizzare i comitati e le associazioni, lo ha fatto Angelo Polverino del Pdl ed ora lo stanno facendo i socialisti di DellAquila e Corvino con il deludente benemerito di Oliviero, il quale si sta spendendo un copyright dei Comitati. Come spiegare diversamente la posizione dellonorevole Oliviero, cui va pure ascritto il merito di importanti iniziative e la sua coerente disponibilità verso i Comitati, quando, da leader regionale, soggiace silente, in questa città, ai diktat di Pasquale Corvino, soggetto privo di responsabilità politica nellambito del Pse e tuttavia in grado di condizionarne le scelte con la forza dei suoi irresistibili argomenti pratici, imposti con facilità a responsabili cittadini, provinciali e regionali, impauriti dalla prospettiva che un più serio e responsabile comportamento potesse indispettire il potente detentore della quota elettorale Pse. Con le conseguenze a tutti note, le quali ci dicono che lAgro Aversano, è presente in città e, con lacquiescenza di tutto il Pse decide perfino il destino della sua compagine di governo, decide la politica del Partito Democratico, ne condiziona le primarie, decide chi sarà il sindaco e di noi si infischia, così come delle nostre istanze, dei nostri obiettivi, della nostra rappresentanza, e, infine, a cose fatte e dopo lo sfruttamento del nostro lavoro, perfino della nostra presenza.
Nel frattempo, con la caduta dell’Amministrazione, cominciano i nefasti effetti del vuoto istituzionale verificatosi. Si è accorto nessuno che il 13 gennaio, il Comune di Caserta è stato assente alla conferenza dei servizi, convocata per il rilascio dell’autorizzazione ambientale integrata alla Cementir per l’utilizzo di combustibile da rifiuti nell’impianto di Maddaloni? Una nuova spada di Damocle sul Policlinico, grazie alla sordità ai nostri appelli del Pse casertano e dellopposizione di centrodestra che oggi di questo non si dà pensiero, e ha fretta solo di appuntarsi medaglie al petto, elettoralmente redditizie, senza fastidiosi comprimari. Presi dalla fretta di riscatto dalla vergognosa assenza in consiglio comunale per non votare un ordine del giorno contro cave e discariche, presentato dal sindaco, i socialisti casertani non si sono neppure accorti di aver allegato al nostro progetto di legge, presentato grazie a noi, per il tramite del loro compagno Oliviero, la relazione di supporto non aggiornata, privandola di importanti elementi, contenuti nelledizione definitiva delle disposizioni, da noi ad essi consegnate nel testo. Tutto ciò ci costringe ad una visione critica di quanto sin qui accaduto per una serie di ragioni tra le quali emerge lesigenza di evitare che chicchessia, oltre a questo furbissimo Pse casertano, possa scambiare comitati, associazioni e sostenitori di azioni politiche orientate alla tutela dellambiente, delle comunità e delle generazioni future, per raggruppamenti di utili idioti, magari bravi a portare acqua, ma estranei ai processi di formazione del consenso che assicurino, nel medio e lungo termine, la coerenza e il buon fine delle azioni intraprese.
Il dovere civico di scelte responsabili, che ci vedano attivi difensori dei principi e delle politiche che sosteniamo e promuoviamo in ogni sede, anche quella della rappresentanza democratica, se necessario, perché la posta in gioco è altissima e lattitudine trasformistica di chi ha più a cuore le tattiche elettoralistiche che le strategie di progresso della società (abbiamo sperimentato sulla nostra pelle i voltafaccia di Polverino e lambiguo bifrontismo del Pse casertano) esigono una risposta adeguata, una capacità propositiva che non abbia più bisogno di essere mediata, una investitura di rappresentanza che legittimi a parlare in nome della comunità estesa, di cui siamo espressione e interpreti allo stesso tempo.
Ci vuole tanto a ricordare nomi, interessi, proprietà e a capire perché decisioni assurde passino col consenso della politica, come è accaduto, appunto, nel caso della Cementir verso i cui progetti malvagi e deleteri il Pse Casertano ha sentito neppure il bisogno di andare in Consiglio comunale a sostenere le ragioni delle popolazioni casertane mentre oggi celebra i propri fasti, ergendosi, senza pudore, a paladino di ciò che deliberatamente ha scelto di non difendere.