MADDALONI. La polizia di Maddaloni ha arrestato, per spaccio di sostanze stupefacenti, Orazio Gagliardi, in esecuzione di unordinanza di ripristino della custodia in carcere a carico del giovane maddalonese.
Loperazione degli agenti, coordinati dal sostituto commissario Vito Esposito, attualmente reggente del commissariato diretto dalla dottoressa Catalano, trae origine da una pregressa attività investigativa.
Lo scorso 28 agosto, a seguito di un controllo nellabitazione del giovane, i poliziotti avevano rinvenuto e sequestrato alcune ricetrasmittenti utilizzate da Gagliardi per impartire ordine a suoi adepti onde procedere ad una grossa attività di spaccio di stupefacenti nella ben nota via Feudo di Maddaloni, attuata da anni dalla famiglia Gagliardi.
Esposito e i suoi uomini acquisivano informazioni e riscontri in base alle quali Gagliardi aveva allestito in zona una vera e propria mini Scampia in quanto lo spaccio avveniva sopra le terrazze degli stabili popolari di via Feudo 54 ad opera di personaggi (in fase di identificazione) e con tanto di vedette munite di walkie talkie posizionate anche lontane dagli stabili dove avveniva lo spaccio, che comunicavano proprio a Gagliardi lavvicinarsi di veicoli sospetti o delle forze dellordine.
Il giovane risulta essere figlio del più noto Antonio, deceduto alcuni mesi fa, ben conosciuto negli ambienti criminali con lo pseudonimo di Fanalino, appartenenti ad una famiglia composta da elementi ben noti alle forze dell’ordine per i loro precedenti penali e di polizia relativamente al traffico di sostanze stupefacenti nellinterlan calatino.
Per meglio delineare la dedizione dei componenti della famiglia Gagliardi con lo spaccio di sostanze stupefacenti, la polizia ricorda che la madre di Gagliardi, due anni orsono, dopo essersi recata in visita al marito, detenuto allepoca dei fatti nel carcere di Secondigliano per associazione per delinquere finalizzata proprio allo spaccio di stupefacenti, approfittava dell’occasione per rifornirsi di droga a Scampia. La donna, nella circostanza agli arresti domiciliari per lo stesso reato del marito, autorizzata ed accompagnata dal compagno della figlia minore, una 19enne di Maddaloni, faceva visita al marito in carcere. Dopo il colloquio si dirigeva al lotto T/A di via Bakù ma tale atteggiamento veniva notato dagli agenti del commissariato di Napoli-Scampia che, dopo un breve appostamento, procedevano al controllo dei due. Proprio la donna nascondeva sotto il giubbotto 30 dosi di cocaina che, spontaneamente, consegnava ai poliziotti, per poi essere arrestata.
Il 29 ottobre 2011, proprio i segugi del commissariato di Maddaloni, a seguito di una segnalazione telefonica il cui interlocutore riferiva che uno spacciatore di cocaina in via Feudo 54 lo aveva minacciato all’esito di una compravendita di stupefacente non andata a buon fine con una pistola, procedeva all’arresto di Orazio Gagliardi poiché trovato in possesso di una pistola Beretta calibro 7,65 e relativo munizionamento.
L11 febbraio 2012, sempre i poliziotti maddalonesi, procedevano allarresto del fratello di Orazio Gagliardi, colto nella flagranza del reato di spaccio di cocaina, trovandolo, in via Feudo 54, in possesso di circa 50 dosi della sostanza. Successivamente, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, durante un’operazione di polizia giudiziaria, traevano in arresto Orazio Gagliardi in esecuzione dellordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dallufficio gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Tale misura scaturiva da un’operazione antidroga in cui il giovane, in data 5 dicembre 2012, quale anello della filiera di distribuzione dello stupefacente, aveva ceduto due dosi di cocaina a due sconosciuti e, alla vista dei militari dellArma, era riuscito a guadagnare la fuga e a disfarsi di ulteriori 5 grammi della stessa sostanza. Nella circostanza, grazie alle accurate indagini svolte dai militari, si poté disarticolare una vera e propria piazza di spaccio di cocaina a Maddaloni con larresto in flagranza di due pregiudicati del posto e di altre due persone, anchesse di Maddaloni.
Pertanto, i carabinieri della locale compagnia, sulla base degli oggettivi riscontri acquisiti, chiedevano, ottenendola, allautorità giudiziaria lemissione di unordinanza di custodia cautelare per lo spacciatore, che si diede alla fuga. Larrestato veniva sottoposto agli arresti domiciliari nella propria abitazione ed oggi, grazie al coordinato lavoro d’intelligence degli investigatori di Maddaloni, è stato rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove si presume rimarrà a scontare la sua pena detentiva.