MADDALONI. Ho a cuore il problema ambientale e non consento a nessuno di speculare su una tematica così delicata.
Così il sindaco di Maddaloni, Rosa De Lucia, risponde alle critiche sui carichi di rifiuti che dallInterporto di Marcianise-Maddaloni vengono spediti via treno in Austri. Ho già richiesto allassessore regionale Romano delucidazioni in merito alla questione che prevede il transito di automezzi per trasporto di rifiuti provenienti da Tufino e Giugliano, diretti in Austria dal nostro Interporto, fa sapere il primo cittadino, che sottolinea: Assodato che la questione ha preso il via con laffidamento della gara internazionale effettuata da SaP.Na nel mese di novembre 2012 e che, per via delle notifiche internazionali, è stato possibile stipulare il contratto solo nel mese di marzo del 2013, va considerato che il contratto prevede lo smaltimento delle 90mila tonnellate in 18 mesi con trasporto via treno. Al momento è previsto un treno settimanale, composto da 36 cassoni per circa 800 tonnellate, per un totale di 100 viaggi.
Lattività di caricamento del treno spiega De Lucia viene effettuata con cassoni a tenuta stagna che vengono riempiti presso gli Stir di Giugliano e Tufino. Il che significa che non cè nessuna perdita di percolato né esalazioni tossiche, visto che i bauli arriveranno già pieni e sigillati. Non ci sarà nessuna attività di carico e scarico di rifiuti.
Il sindaco ha già fissato un incontro per mercoledì in Regione con lassessore Romano. Nei colloqui telefonici il delegato ha espresso chiaramente che la competenza non ricade sul Comune di Maddaloni, dal momento che lEnte non ha le competenze per decidere in merito. Il tutto è stato infatti stabilito dalla società provinciale napoletana che ha prodotto il bando. E infatti allo studio una nuova legge regionale che prevede proprio il trasferimento di questo tipo di poteri agli enti locali. Resta grave che nonostante la società napoletana abbia pieni poteri, non si sia pensato di consultare il Comune di Maddaloni tantè che mi sono già attivata per protocollare una lettera formale di protesta, conclude De Lucia.