AVERSA. Cara AversaDonna, lultimo strepitoso successo de La ruota degli Espositi mi ha letteralmente prostrato. Un pernicioso attacco di bile, infatti, ha fatto raggiungere i gradi più alti alla mia ormai incontenibile e straripante invidia. Si, si, lo confesso. Uninvidia solida e palpabile: il rimpianto struggente e distruttivo di non essere donna.
E questo lincipit di una esilarante, ma anche seria, missiva che lavvocato Raffaele Santulli ha rivolto al sodalizio rosa normanno presieduto da Nunzia Orabona. Imperdonabile difetto che, ahimè, – continua la lettera – coltivo sin dal concepimento e che è ostativo, questa, appunto, la conseguenza più grave ed insopportabile- alla mia iscrizione al sodalizio. Da qui il noto legale aversano si lancia in una comunicazione da Annali: Vedi, potrei ovviare allinconveniente con la chirurgia e lo stato civile, ma temo di soccombere sotto i ferri. Potrei, come alternativa, camuffarmi con una bella chioma bionda, con delle tette di ottimo silicone, con una minigonna e con dei tacchi a spillo, il tutto corroborato da documenti falsi, ma non mi sembra di avere la struttura di base e, quindi, ho la fondata paura di restarne svergognato. Ma la voglia di far parte di AversaDonna è forte, fortissima. Infatti, Santulli continua: Intanto, non riesco proprio a contenere o, addirittura, sopprimere questa mia fortissima aspirazione e, pertanto e forse con ragionevolezza, ti prego, ti scongiuro: apporta una minuscola, quasi impercettibile, variazione al tuo statuto: eccezionalmente, in deroga, può essere ammessa una persona di sesso maschile, Ad una condizione: che sia disposto ad affermare, con tono da elevati decibel, e durante una solenne cerimonia, che la Donna è superiore alluomo. Ebbene, io sono pronto e, alla fine del protocollo di ammissione, potrei essere nominato Donna ad honorem. Qualora ciò non fosse possibile, rivolgo istanza affinché venga accolta una subordinata: accettarmi, quantomeno, come membro esterno. Con perfetta e speranzosa osservanza. Lello Santulli. Grande, grandissimo Lello Santulli. A Nunzia Orabona una mia preghiera: nominatelo socio ad honorem, lo merita!