Giudice di Pace, Bove e Di Nuzzo: “Se arriva proroga e’ merito degli avvocati”

di Redazione

 Maddaloni. “La soppressione dell’ufficio del Giudice di Pace di Maddaloni, confermata dal Ministero competente in base al decreto legislativo 156 del 2012, segna una ulteriore tappa negativa per il territorio maddalonese nonché per i tanti operatori della giustizia che affollano quotidianamente l’ufficio in questione.

Inoltre, la proroga concessa ad altri uffici di giudice di pace, come quella accordata ad Arienzo, non è stata prevista per l’ufficio di Maddaloni, nonostante gli sforzi degli avvocati maddalonesi volti ad ottenere il mantenimento dell’ufficio”.

Ad affermarlo sono, congiuntamente, il consigliere comunale Luigi Bove e l’ex consigliere comunale, Giuseppe di Nuzzo. Entrambi chiariscono che “qualora in questi giorni dovesse arrivare miracolosamente, anche per Maddaloni, così come auspichiamo, una proroga per l’esercizio dell’ ufficio di giudice di pace, sarebbe da ascrivere solo ed esclusivamente ad una richiesta in tal senso che gli avvocati maddalonesi hanno avanzato illo tempore ed ufficialmente a chi preposto. Lo affermiamo in maniera anticipata perché già notiamo che qualcuno intenderebbe spendersi qualcosa di inesistente e che non vede la propria diretta regia, se non quello di dichiarare, ai quattro venti, di essere amica di importanti uomini politici romani, cosi come, sulla materia, dichiara, da tempo, l’attuale sindaco Rosa de Lucia. Va dato atto agli avvocati maddalonesi di essere stati parte attiva affinchè l’Ente, seppur tardivamente, presentasse la domanda al Ministero per evitare la soppressione dell’ ufficio. Infatti, dopo numerose richieste e un incontro ufficiale, con una nota del 22/10/2013, i legali maddalonesi chiedevano, al sindaco attuale, di presentare la richiesta di mantenimento dell’ufficio, indicando allo stesso primo cittadino, le motivazioni per l’accoglimento della proposta”.

I due esponenti politici continuano: “Non intendiamo aprire una gara tesa a stabilire delle presunte primogeniture sul tema ma semplicemente ripristinare la realtà degli eventi, poiché la questione non merita di essere affrontata con l’utilizzo di un linguaggio ormai radicato in questa città, ovvero il politichese. Inoltre ricordiamo che con la passata amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Cerreto, fu avviato un percorso ed un iter amministrativo che coinvolgeva anche gli altri sindaci della zona tenendo anche un qualificato convegno voluto direttamente dall’ex sindaco Cerreto, poi giunse il commissario prefettizio e la pratica si arenò. La notizia è che mentre Arienzo, riuscendo a fare squadra con altri comuni, ha avuto la proroga, Maddaloni allo stato attuale non è stata oggetto di alcuna proroga nonostante gli avvocati l’ avessero chiesta ma purtroppo scontiamo il totale isolamento della Città di Maddaloni rispetto agli altri comuni limitrofi a causa di una precisa volontà dell’ attuale sindaco di chiudersi nel suo fortino”.

Bove e di Nuzzo sottolineano: “Il commissario prefettizio è stato completamente assente in materia e l’attuale amministrazione comunale non ha, per tempo, ottemperato a quanto previsto dalla legge cioè quando la stessa prevede (all’articolo 3) che gli enti locali debbono accollarsi le spese per il mantenimento degli uffici. Ciò segna che Maddaloni non è politicamente considerata nonostante si siano registrate in questi mesi dichiarazioni dai toni trionfalistici circa amicizie politiche di livello romano che il sindaco attuale vanta; sembrerebbe un film già visto se ripercorriamo i tempi in cui, decenni addietro, le amicizie politiche romane non bastarono per evitare l’assegnazione della sezione distaccata del Tribunale a Marcianise in luogo di Maddaloni. Questo è il reale quadro”.

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