Maddaloni. “La terra trema. Il fenomeno sismico nelle nostre zone”. Al liceo scientifico Nino Cortese di Maddaloni, sabato, alle 10.30, saranno analizzate le cause delle recenti calamità naturali che hanno interessato le nostre terre.
Le recenti scosse di terremoto nell’alto casertano, ma anche a Belice, in irpinia, a L’Aquila e in Emilia saranno descritte da esperti relatori. “1930 1961 1980 1986 .. Il secolo ventesimo per le nostre terre è stato generoso di terremoti violentissimi, spesso catastrofici, con migliaia di morti e poi tante altre scosse più o meno gravi – afferma il dirigente scolastico Michele Vigliotti – Il nostro territorio è ballerino, giovane come è, e inondazioni, mareggiate, desertificazione e inquinamento dei suoli e delle acque fanno il resto. Ma, nellimmaginario collettivo il terremoto resta il cataclisma per eccellenza, anche per linesplicabile incapacità di prevederlo”.
Il convegno è rivolto agli alunni delle classi quinte e saranno invitate delegazioni del liceo classico e del Pedagogico. E’ patrocinato dall’Università degli studi di Napoli e vedrà l’introduzione a cura della speaker degli stessi allievi: Camilla Pascarella di V A. Dopo i saluti del dirigente scolastico Michele Vigliotti, la professoressa Casolaro esaminerà il mondo in cui i testi scolastici affrontano la tematica; seguiranno gli interventi del professore Alessandro Pino dell’Osservatorio Vesuviano e del professore Crescenzo Petrone dell’università Federico II. Nel corso del convegno saranno proiettati spezzoni di filmati e seguirà anche un dibattito.
“È necessario affrontare questo problema, anche qui a scuola, su due piani – osserva Vigliotti – Cioè A) Conoscere per prevenire; bisogna che gli studi, che finora sono stati patrimonio solo di pochi studiosi, si divulghino a livello popolare e scolastico; il terremoto non è un castigo di Dio né un fulmine che colpisce a caso; oggi sappiamo come avviene un terremoto e dove è più facile che si verifichi. B) Sapere come reagire quando il sisma si verifica; non è un caso che in Giappone, dove pure il sisma è di casa, si abbiano pochissime o niente vittime; le abitazioni rispondono a certe caratteristiche che le rendono antisismiche o annullano comunque gli effetti catastrofici”.