Guardia di Finanza scopre maxievasione da 35 milioni di euro

di Redazione
Guardia di Finanza
MARCIANISE. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Marcianise hanno terminato due articolate e complesse verifiche fiscali al termine delle quali hanno denunciato a piede libero per evasione fiscale R.B. di 57 anni e C.P. di 29 anni, recuperando a tassazione oltre 35 milioni di euro.
Le due aziende sottoposte a verifica operano la prima nel settore dell’argento e la seconda nel ramo del commercio all’ingrosso di computer, software e giochi elettronici. In particolare, i finanzieri, nei confronti dell’azienda orafa, hanno ricostruito tutti i movimenti commerciali effettuati negli anni 2006 e 2007, attraverso il minuzioso esame di una gran mole di documentazione extracontabile, acquisita mediante una capillare ricerca documentale effettuata all’atto dell’accesso presso i locali aziendali. La contabilità ufficiale della società verificata apparentemente risultava regolare, ma attraverso la comparazione con la documentazione extracontabile rinvenuta è emersa la sistematica attuazione di un sistema di evasione fiscale, con il quale effettuavano vendite di preziosi totalmente in nero o nella migliore delle ipotesi con fatturazione parziale; di conseguenza, l’azienda effettuava acquisti non fatturati o fatturati parzialmente dando in pagamento l’equivalente in argento fino (attuando una sorta di “baratto”), al fine di evitare movimentazioni bancarie.

Con la ricostruzione totale del volume d’affari della società, è emerso che risultava fatturato, sia per gli acquisti che per le vendite, mediamente solo il 33,43% del prodotto commercializzato, versando naturalmente l’Iva allo Stato solo per le quantità di merce fatturata. I ricavi sottratti a tassazione dall’impresa orafa ai fini delle Imposte sui Redditi, per gli anni 2006 e 2007, ammontano a circa 11 milioni di euro, con conseguente evasione di Iva pari ad euro 2,2 milioni; a tali importi va aggiunta una base imponibile da sottoporre a tassazione ai fini Irap di oltre 9,5 milioni di euro.

La seconda azienda sottoposta a verifica opera nel settore dei computer, software e giochi elettronici (videogames). L’attività ispettiva ha consentito di appurare l’ingente evasione realizzata mediante l’importazione, per milioni di euro, di merce dai Paesi Ue e dalla Repubblica di San Marino, senza assolvere agli obblighi fiscali previsti dalla normativa comunitaria. La società verificata era stata costituita al solo fine di perpetrare frodi fiscali, mediante l’ormai consolidata prassi di intestare l’azienda ad un prestanome nullatenente e di chiuderla nel giro di pochi mesi, con la speranza di evitare così eventuali controlli del Fisco. La società, in pratica, importando computer e giochi elettronici da operatori comunitari e sammarinesi, oltre a rendersi responsabile di un’enorme evasione di Iva comunitaria, andava anche a turbare il mercato, a causa della concorrenza sleale derivante dal prezzo nettamente inferiore dei beni di origine comunitaria e sammarinese.

La Guardia di Finanza, quale organo di polizia economico-finanziario, avvalendosi della cooperazione e dell’interscambio informativo con i Paesi dell’Unione Europea, nonché mediante l’uso di sofisticate e moderne banche dati, ha ricostruito il reale volume d’affari della società risultato essere, anche in questo caso, pari a circa 11 milioni di euro sottratti a tassazione ai fini delle Imposte sui Redditi, perpetrando una doppia evasione di Iva (comunitaria e nazionale) per circa 4,4 milioni di euro ed un’evasione di Irap da calcolare su di una base imponibile di altrettanti 11 milioni di euro.

Al fine di garantire la pretesa erariale, gli uomini della Guardia di Finanza hanno proposto all’autorità giudiziaria competente l’emissione di decreti di sequestro dei beni, per un valore corrispondente al totale dell’imposta evasa, opportunamente ed analiticamente individuati e risultati nella disponibilità patrimoniale delle società verificate.

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