Ecco “L’Angolo Della Poesia”,
uno spazio in cui potrete rendere pubblici ivostri pensieri, anche in totale anonimato.
Uno strumento nel quale sfogarsi o rifugiarsi nei momenti di difficoltà o di enorme gioia.
Inviateci i vostri scritti all’indirizzo redazione@pupia.tv
D’ESTATE(di Ciro Raucci – Marcianise)E unaltra sera destate,
per noi spiriti liberi.
Guardo il cielo stellato
dalla finestra che affaccia
sui miei ricordi e
sogno una lunga spiaggia,
quattro canzoni e una birra,
abbandonati
a contemplare il cielo,
con una luna imbarazzata
che va nascondendosi
tra uno scoglio e laltro.
E unaltra estate musicista,
raduniamoci unaltra volta.
Ammiriamo di nuovo lorizzonte,
unaltra alba, un altro tramonto,
scaliamo di nuovo questo monte,
che cade nel mare qui di fronte.
L’ULTIMO VIAGGIO(di Carmine Cirillo – Marcianise) Poveri versi,come farete
quando questo
corpo innocente
vi avrà abbandonato;
che ne sarà di voi
melodiosi versi miei,
amici della mia ragione
ditemi, chi avrà cura
dei vostri ricordi;
quando i pensieri miei
vagheranno nel limbo
delleterna agonia.
Candidi versi miei,
voi che avete donato a me
momenti di sana follia
nonostante tutto, io tiranno
vi abbandono; vi lascio
ai vostri sogni, che ignari
e senza fretta, scorreranno
davanti ai vostri occhi come
in un film in bianco e nero,
dando la sensazione
alla speranza per un istante,
di prendere forma e colore
prima che cambi il vento.
LA STANZA DEL PRINCIPE – 2a parte (di Carmine Cirillo – Marcianise) Visto quanto spazio ho a mia disposizione, e pensare che una volta vivevo in una bellissima tenuta, al centro della quale e nella parte più alta si ergeva il mio castello. Costruito sulla viva roccia sovrastava tutta la vallata, il suo aspetto era a dir poco imponente; dava limpressione ai comuni viandanti di essere stato
scolpito; si diceva addirittura, che lui e la roccia fossero un cosa sola, un corpo unico. Tuttintorno abbondava di selvaggina di ogni specie, a partire dagli uccelli,
quali anatre, cigni dal collo lungo, falchi, tortore, passeri, usignoli; capinere e fagiani, nonché pavoni dalle grandi code colorate. Ho visto anche delle enormi e
imponenti aquile dalla testa bianca, pensate che la loro apertura alare misurava oltre due metri; le sentivo arrivare da lontano, si distinguevano dallacuto verso,
quale loro perenne grido di caccia. Nella tenuta vi erano anche due laghi e un fiume, dove per volere di Dio abbondano ogni specie di pesci quali carpe, lucci, trote, anguille. Alcune delle volte potevo assistere allesibizione di alcuni pesci, che infastiditi dal forte calore si dilettavano saltellando a pelo dacqua creando uno scenario carico di lodevole
ammirazione. Nella tenuta, oltre a quelle cose appena menzionate, vi era abbondanza di frutta dogni sorta, come pesche, pere, mele, uva bianca, uva nera, susine, fichi
dIndia, nonché noci, arachidi, datteri e ogni altra specie non menzionata. Di certo in tutto questo non mancava un grandissimo orto, dove la mano esperta delluomo aveva
fatto miracoli. Difatti in esso abbondava ogni sorta di verdura, come le bietole, linsalata, le melanzane, i carciofi, i cetrioli, nonché i migliori peperoni sia
gialli che rossi. Per la cura e la raccolta di tutto questo disponevo dei migliori uomini di fatica, potevo fare affidamento su degli ottimi giardinieri, e su persone
che conoscevano alla perfezione larte della coltivazione. Avevo assunto anche persone esperte nel trattamento di animali, nonché curatori delle …
LA STANZA DEL PRINCIPE (di Carmine Cirillo – Marcianise) La mia età, che cosa importa, forse sono pochi, forse sono tanti, chi si ricorda più;
sò solo che mi trovo qui, in questa stanza piena di cattivi ricordi, affissi alle pareti della mia solitudine; quale compagna della perenne agonia che mi affligge, costringendomi a contrattare con il tempo, (che tra laltro oggi si comporta in modo strano, non è dei migliori) affinché mi conceda, qualche giorno in più. Nella mia stanza a parte il letto, vi sono due bei comodini di legno antico, ( penso sia noce) a quello di sinistra vi è posto sopra un candelabro, mentre a quello di destra, in oltre vi è anche un orologio di manifattura assai rara. Alla parete di destra vi è collocato unantico comò, con al centro un specchio, tutti e due i cimeli penso che abbiano un bel pò di anni. Di fronte al mio letto invece si trova larmadio, anchesso delle stessa epoca, abbastanza alto, a sei ante. Alla parete di sinistra invece sintravede un quadro, raffigurante scene di caccia; mentre di poco a fianco si trovava la finestra con dei vetri parzialmente coperti dalle tendine. La porta dentrata è poco defilata al comò, mentre alla destra dellarmadio si scorge una porticina, che conduce alla cucina ( anchessa molto contenuta, date le mie poche esigenze), mentre; il bagno è stato ricavato alla sinistra del mio letto, ( guardando larmadio) il tutto come ripeto era in sintonia per forma, colore ed epoca. Oggi, come ogni giorno guardo dalla finestra che da sul cortile, e come sempre ho limpressione di assistere a uno spettacolo programmato. Lo scenario somiglia tanto a quei pomeriggi dautunno un po sullimbrunire, dove non piove quasi mai, ma tira un forte vento freddo, che sterile di carezze ti sottrae con linganno quel poco di calore che tu gelosamente custodisci; per dare sollievo alle tue povere ossa stanche e doloranti, che a causa della forte umidità si sono formalmente appesantite ( complici anche gli anni che sono passati come temporali).
FANCIULLEZZA (di Carmine Cirillo – Marcianise) Repentina
allorizzonte
del silenzio,
guardavi
i miei
sogni
astratti.
Tu, che
hai ceduto
il passo
alla mia
soave
giovinezza,
che vanitosa
si mostrava
padrona
indiscussa
delle terrene
meraviglie,
abbi cura
di te, e
ricordami
per sempre. GLI INVISIBILI (di Carmine Cirillo – Marcianise) Chi li chiama barboni,
chi diseredati,
per altri sono poveri,
per altri invece sono
invisibili
senza una parte
nel copione della vita
li scorgi agli angoli
dei vecchi quartieri,
in quelle strade
confuse da un caotico
flusso di ricordi.
Li vedi apparire
come per incanto,
dalla magica nebbia
di quei primi mattini
di ghiaccio; mentre
passano le notti,
rannichiati nelle case
fatte di cartone vecchio,
dove la cattiva sorte
nel tenergli compagnia
si mescola a rimorsi e
a cupi rancori.
Sinnamorano,
piangono, ridono.
E invisibile, chi
con mano tremante
cattura il tuo sguardo
per un soffio di carita?
Puo essere invisibile
il sangue che scorre
con un cuore che batte.
CATTIVI PENSIERI (di Carmine – Marcianise)
Che strano, di colpo
non ho voglia di parlare,
resto qui a contemplare
ciò che è avvenuto.
Il mio sguardo non sallieta
nel mirar la sedia,
complice solo di
una giacca impaurita.
Il rosa antico
di pareti adorne,
fa di me lunico vivente
di una stanza vuota; mentre
il bianco apparente
del soffitto appena nato
mi lascia il vuoto
delleterna solitudine THE BERGEN-BELSEN (di Carmine Cirillo – Marcianise) Il freddo laido e serafico di questo lugubre scherno,
la fa da padrone;
mentre allinterno
di codeste mura,
non v’è altro che il pianto.
Langoscia mi attanaglia,
nel mirar la gente, che
inconsapevole giace
sotto questo tetto comune;
mentre
la strana quiete apparente
della Nera Signora,
è lunico filo di voce
Che regna sovrano,
indifferente; serpeggiando
lungo le infinite vie
di questo Orribilee tretro luogo.