Dimissioni consiglieri, De Franciscis: “Scelta intollerabile”

di Redazione

Sandro De FranciscisMARCIANISE. “Così come avvenuto circa un mese fa per le vicende riguardanti l’Amministrazione comunale del capoluogo, dopo i fatti di Marcianise sento di condannare con forza il ricorso allo strumento del tradimento verso il sindaco che si è contribuito ad eleggere”.

Lo afferma il presidente della provincia, Sandro De Franciscis, dopo le dimissioni dei 17 consiglieri di maggioranza che hanno determinato un nuovo scioglimento del Consiglio comunale di Marcianise, di recente reintegrato dal Tar.

“La determinazione dell’architetto Fecondo aveva, appena trenta giorni fa, portato la Città a veder riconosciute le proprie ragioni e alla restituzione della dignità perduta a seguito della reintegra degli amministratori dopo lo scioglimento per presunte infiltrazioni della criminalità. Ciò rende le dimissioni in massa dei consiglieri e la caduta di questa esperienza amministrativa ancora più intollerabile.

Ho imparato dagli anni della medicina che finché esistono segni di vita in un paziente c’è la speranza di salvarlo. Ieri, insieme ad altri autorevoli amici impegnati nelle istituzioni, abbiamo cercato fino all’ultimo di capire se si poteva ricondurre alle categorie della politica lo scontro deflagrato all’improvviso all’interno della maggioranza a Marcianise. Siamo rimasti senza risposte e quanto accaduto è eticamente immorale. Un conto è trovare la convenienza di trarre le conclusioni di una esperienza politica, rendendo conto all’opinione pubblica di un eventuale disimpegno, altro è rimanere vittime di una commistione di interessi tra maggioranza e minoranza facendo venir meno l’impegno assunto con gli elettori.

La mia preoccupazione adesso non è quella di discettare di chi siano le responsabilità del gesto folle ed indifendibile di ieri. Quello che so – e che è sotto gli occhi di tutti – è che la seconda più importante città della provincia amministrata dal centrosinistra tornerà al voto per la determinante volontà dei consiglieri comunali del centrosinistra. Cosa ha di politico tutto questo? Nulla, assolutamente nulla. Ma Marcianise, purtroppo, non è un caso isolato come si è visto in queste settimane anche in Comuni amministrati da coalizioni di segno opposto. Negli enti locali, ormai, sembra in via d’estinzione quell’indispensabile condizione politica che dovrebbe far da sfondo ed alimentare ogni vicenda amministrativa e credo che la eterna transizione del sistema istituzionale del nostro paese, che vede da oltre 20 anni una permanente e quotidiana fibrillazione inconcludente della politica, certamente non aiuta alla costruzione di quella cornice di cui gli amministratori – a qualunque idea politica facciano riferimento – hanno bisogno.

Io penso che la vicenda di Marcianise debba indurre ad una severa riflessione tutta la classe dirigente di questo territorio, oggi assai incline a mortificarsi con le sue stesse mani. Se nemmeno tutto questo aiuterà a comprendere le ragioni di questa pericolosa quanto dannosa deriva il fallimento sarà travolgente e alla fine non risparmierà nessuno. A prescindere da colori e appartenenze politiche e partitiche”.

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