MARCIANISE. La zona dell’Ecorec-Cubex rappresenta attualmente una bomba ecologica da disinnescare immediatamente.
E’ con queste parole che il sindaco Antonio Tartaglione ha descritto la situazione della sopraccitata area al tavolo di confronto, tenutosi lunedì 28settembre presso la prefettura di Caserta, su richiesta del viceprefetto Francesco Provolo. L’incontro mirava ad analizzare le problematiche esistenti, e connesse agli ultimi roghi che hanno interessato il sito marcianisano e, più recentemente la discarica di Maruzzella.
Per la vertenza Ecorec, oltre a Provolo ed al sindaco Tartaglione, hanno partecipato alla riunione: il prefetto A. Reppucci, capo missioni rapporti con enti locali; e, accompagnati dal loro legale, i vertici dell’Interporto Sud Europa, rappresentati dal presidente Salvatore De Biase e l’amministratore giudiziario dello stabilimento Ecorec, Antonio Campolattaro. Presenti altresì i rappresentanti dei vigili del fuoco di Caserta, e quelli dell’ Arpac e dell’Asl.
Per dirimere in tempi brevi la questione, è stato convocato lunedì prossimo un nuovo tavolo di confronto in prefettura, al quale i soggetti interessati presenteranno una piattaforma progettuale finalizzata all’eliminazione di qualsiasi rischio di reiterazione di roghi analoghi a quello dello scorso 6 settembre. Fin dall’inizio dei lavori, il vice- prefetto casertano è stato perentorio, invitando le parti in causa a collaborare per risolvere l’annosa controversia.
I rappresentanti dell’Ise hanno quindi chiarito di aver già predisposto un servizio di videosorveglianza, utile deterrente, a loro dire, per combattere il fenomeno degli sversamenti abusivi, e dei successivi incendi.
Dal canto suo, il sindaco Tartaglione ha fatto un excursus sulla situazione dell’Ecorec, aggiungendo: La videosorveglianza non basta da sola a scongiurare il pericolo esistente e a garantire una buona prevenzione. Per questo credo vada affiancata da un servizio di vigilanza, a cura del responsabile del sito. Inoltre, sempre nell’ottica della tutela del territorio, è opportuno rimuovere e sgomberare il materiale non interessato dal rogo dello scorso 6 settembre, giacente all’interno ed all’esterno dei capannoni, insistenti sull’area. Tali rifiuti sono già stati classificati e codificati dall’Arpac, e, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, possono essere già smaltiti, senza che si predisponga per essi un apposito piano di caratterizzazione.
I vertici della società Interporto si sono impegnati ad ottemperare a questa richiesta, previo ottenimento del dissequestro temporaneo dell’area da parte dell’autorità giudiziaria.