Pezone lascia il Pd. Parisi: “Che liberazione!”

di Nicola Rosselli

Piazza MunicipioAVERSA. “Go home Sammy”. Esordisce con questa frase lapidaria Rodolfo Parisi, consigliere provinciale e componente del comitato regionale del Partito Democratico (ex Democratici di Sinistra) per rispondere a Salvatore Pezone, …

…anch’egli componente dell’assise regionale del partito di Walter Veltroni, che si è dimesso dall’incarico e ha scelto di non aderire alla nuova formazione perché “non in grado di dare risposte”. “Vivo questa notizia – ha dichiarato Parisi – con un senso di liberazione. Finalmente abbiamo fatto chiarezza sull’argomento. Nel Partito Democratico, proprio perché partito nuovo, abbiamo accettato tutti quanti avevano dichiarato di voler aderire, senza alcun problema ideologico. L’entrata, però, del gruppo che fa capo a Giuseppe Stabile e a Sammy Pezone, ossia Progetto Democratico per Aversa, ci aveva sempre lasciati perplessi per quel loro girovagare tra centrodestra e centrosinistra. Infatti, entrambi avevano ricoperto il ruolo di vice sindaco con la giunta Ciaramella per poi approdare addirittura alle primarie per il candidato a sindaco del centro sinistra, dando vita ad una confusione che, poi, ci ha portato alla catastrofe elettorale delle amministrative con le note divisioni interne”. A questo punto Parisi non risparmia una frecciata polemica a quegli esponenti dell’allora Margherita e dei Democratici di Sinistra che nella primavera del 2007 consentirono la candidatura di Stabile: “Quello che mi lascia oggi perplesso è il ricordo dei fatti dell’epoca ed i comportamenti di esponenti di primo piano quali Ubaldo Greco, Lorenzo Diana, Pierino Squeglia e della segretaria cittadina dei Ds Eugenia d’Angelo che diedero ampio credito a questi soggetti. Oggi credo dovrebbero riflettere sul loro operato e sui guasti provocati all’intero centro sinistra, quando è stato accettato l’ingresso di Progetto Democratico per Aversa nel centro sinistra consentendo il famoso affaire delle primarie aversane per il candidato a sindaco, dove Stabile trionfò con i voti del centro destra i cui aderenti vennero a votarlo in massa”. Sempre diretto a Pezone, il consigliere provinciale del Pd afferma: “Che Stabile, Pezone e compagni non fossero con noi lo abbiamo visto anche in occasione delle elezioni politiche dello scorso mese di aprile. Gli unici a fare propaganda sono stati quelli della nostra componente, nonostante Pezone e compagni in occasione delle primarie del Partito Democratico avevano raccolto consensi secondi solo alla nostra lista. Ma eravamo alla patologia della democrazia. Attualmente questi trasformisti della politica non ci sono più e questa circostanza sarà uno stimolo maggiore per tutti noi che, immediatamente dopo l’appuntamento del 22 giugno prossimo, avendo finalmente un assetto organizzativo definitivo, riusciremo a fare politica sul territorio in maniera organica in un territorio dove, effettivamente, in questi ultimi tempi, per una serie di motivi, non abbiamo brillato per presenza e attivismo”. Insomma, la coalizione di centro sinistra, dopo il trauma nazionale causato dalla decisione di Veltroni di correre da soli, ad Aversa si spacca e registra l’abbandono di una fetta consistente di aderenti della prima ora. “Questo avviene – ha dichiarato Francesco del Franco, ultimo segretario cittadino dei Ds ed attuale dirigente Pd – perché la parte sana del partito li aveva isolati. Per quanto ne so, Stabile, Pezone e compagni sono già diretti verso Forza Italia”.

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