Una palestra intitolata a Gianluca Noia

di Redazione

 MARCIANISE. L’intitolazione di una palestra a Gianluca Noia, giovane stella marcianisana del basket scomparsa prematuramente in seguito ad un sinistro stradale, e l’approvazione di una mozione per la tutela dei diritti dell’infanzia, sono state al centro della conferenza dei capigruppo di lunedì mattina 30 novembre.

Ad un anno dalla tragica scomparsa del giovane Noia, i capigruppo, riunitisi sotto la presidenza di Angelo Zarrillo Maietta hanno approvato la richiesta di intitolargli una palestra. L’istanza era stata fatta pervenire all’ufficio di presidenza dell’assise dai membri di un gruppo virtuale nato, per perorare la suddetta intestazione, sul famoso social network, Facebook. La proposta, dopo l’eventuale beneplacito dell’intero civico consesso, sarebbe trasmessa alla giunta che avrebbe dunque il compito di deliberare l’intitolazione di una palestra, individuata dagli stessi cittadini promotori dell’iniziativa.

Commossa la madre di Gianluca Noia che, attraverso il noto social Forum, ha fatto sapere: “Ringrazio infinitamente per l’iniziativa del sito creato per mio figlio. Vorrei conoscere la prassi da seguire affinché la proposta abbia un seguito, dal momento che è molto bella”. Contestualmente l’assemblea dei capigruppo, in occasione del ventennale dell’approvazione della convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, e su proposta del presidente del consiglio comunale, Angelo Zarrillo Maietta, hanno avallato una mozione a favore dei bambini e degli adolescenti da presentare al prossimo civico consesso.

Attraverso di essa, in caso di approvazione, l’assise impegnerebbe il sindaco Tartaglione, la giunta e l’amministrazione tutta a “riconoscere l’importanza fondamentale della diffusione di una cultura di ascolto e di attenzione verso i minori da parte di tutti gli adulti, come primo passo fondamentale per comprendere ed integrare bisogni, opinioni e disagi di bambini ed adolescenti; individuare gli strumenti più adatti per la diffusione di tale cultura all’interno delle famiglie, delle istituzioni, degli enti, dei servizi destinati all’infanzia e all’adolescenza presso tutto il mondo adulto; accompagnare e promuovere la ‘normalità’ della vita delle bambine e dei bambini, non solo facendo conoscere loro i diritti di cittadini di cui sono titolari, ma rendendone effettivo l’esercizio attraverso l’accoglimento e l’applicazione sul territorio del loro punto di vista, considerando i bambini quali soggetti attivi e protagonisti della società”.

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