RECALE. Un errore nella notifica dellavviso di convocazione ha reso nulla la seduta consiliare prevista per venerdì 29 gennaio.
Larticolo 23 dello Statuto comunale sancisce che per le sessioni straordinarie la convocazione deve avvenire almeno tre giorni prima mentre la stessa era stata notificata in data 27 gennaio. Il consigliere comunale del Pdl Marcello Isidoro (nella foto) ha fatto notare lerrore alla segretaria che non ha potuto far altro che annullare la sessione. Fra i punti allordine del giorno, lamministrazione voleva approvare una proposta di delibera riguardante gli oneri per gli espropri dellArea Zona 167. Una patata bollente che porterebbe le famiglie dei soci della cooperativa Aurora a pagare gli oneri dellesproprio. In effetti il Comune si tirerebbe fuori dalla disputa fra le parti lasciando pagare quanto stabilito dalle sentenze del Giudice alle sole famiglie dei soci. Si sarebbe poi discusso della convenzione per il funzionamento della Stazione Unica Appaltante Provinciale ed il regolamento delle attività commerciali relative alle sedi precarie sul suolo pubblico.
Il capogruppo del Pdl Isidoro chiarisce: Ho solo fatto notare alla segretaria che la convocazione non rispettava i termini dettati dallo Statuto ma comunque noi del Pdl eravamo pronti ad aprire i lavori. In realtà, dopo quasi unora dallorario della prima convocazione, erano presenti in aula solo i consiglieri Antimo Elpidio Mastroianni e Domenico Di Maio. Eravamo pronti a perseverare con interrogazioni sul piano traffico e sulla videosorveglianza pur di ottenere delle risposte; inoltre eravamo disposti a discutere del regolamento sui chioschi che lamministrazione ha intenzione di affidare in concessione almeno su quattro punti strategici della città. Continueremo a lavorare per fornire delle proposte concrete nel prossimo consiglio comunale che sarà sicuramente convocato nel rispetto dello Statuto.
Si prevede una convocazione urgente del Consiglio comunale per linizio della prossima settimana e potrebbe esserci una partecipazione massiva delle famiglie dei soci della cooperativa Aurora dal momento che sulle loro teste pende questulteriore spada di Damocle rappresentata dal pagamento degli oneri.