AVERSA. Potrebbero cambiare il volto di Aversa, renderla più gradevole, con più strutture collettive, più verde.
In una parola: più vivibile. Invece, gli standard urbanistici, ossia quei suoli che i privati cedono al comune quando viene loro rilasciata unautorizzazione a costruire, di fatto, continuano ad essere a disposizione di chi, in teoria, li ha ceduti e a rimetterci è, come sempre, la collettività. Mimmo Rosato, consigliere comunale della Sinistra, che raggruppa il Partito dei Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista, tocca un nervo scoperto dellattività amministrativa della città normanna. Praticamente da quando sono stati istituiti gli standard urbanistici, ossia un trentennio fa, il comune di Aversa non ha mai eseguito un censimento che potesse dare il sentore di quanto terreno e dove è a disposizione della collettività. Sono questi, infatti, i punti di partenza imprescindibili da utilizzare, poi, per redigere progetti di utilizzazione. Spesso si tratta di vaste aree che solo sporadicamente sono state utilizzate per la creazione di qualche edificio scolastico o parcheggio, come nel caso di quello a servizio dellaulario della facoltà di ingegneria, in via Guido Rossa. Ma gli esempi sono centinaia, spesso vecchi di decenni e per questo difficili da scovare. Qualche tecnico ha indicato addirittura standard urbanistici occupati da garage in via Corcione, realizzati da residenti in cooperative costruite negli anni settanta. Sarebbero delle vere e proprie strade che consentirebbero laccesso al parco Pozzi dalla stessa via Corcione. Per non parlare di decine e decine di terreni, sparsi a macchia dolio per la città, quasi tutti inglobati nei giardini dei parchi residenziali. Una scelta che spesso diventa obbligata per non farli trasformare in una giungla urbana, completamente abbandonata. Ora conclude Rosato – la commissione consiliare urbanistica sta mettendo a punto un regolamento per la loro utilizzazione, ma prima di questo ritengo più importante avere un quadro chiaro delle possidenze, per cui ritengo che un censimento vada effettuato al più presto.