L’assessore Romano aiuterà il barbone del Moscati

di Antonio Arduino

il barbone del MoscatiAVERSA. L’assessore ai servizi sociali Lucio Romano potrebbe risolvere il problema di Fedele Marino, il barbone “scovato” da Jimmy Ghione durante il blitz messo a segno il 28 febbraio all’ospedale San Giuseppe Moscati dall’inviato di Striscia la Notizia.

Marino, che compirà 72 anni il prossimo 26 agosto, vive nei sotterranei del nosocomio dal mese di marzo 2007 per l’impossibilità di rientrare nella propria abitazione dopo essere stato dimesso dalla divisione di medicina, dove era stato ricoverato per problemi respiratori. La sua casa di via san Lorenzo 76, assegnatagli nel 2002 dal comune di Aversa, era stata occupata abusivamente da persone che avevano approfittato della sua assenza. Un abuso denunciato, come dimostra una copia dell’atto che il Marino porta sempre con sé, alla Polizia di Stato il 29 marzo 2007 dal fratello Giovanni affinché l’autorità intervenisse e liberasse l’abitazione, permettendogli di tornare a casa. Una speranza, fino ad oggi, delusa. Da qui la scelta di stabilirsi al Moscati, occupando prima il locale antistante le caldaie, chiuso un mese dopo l’intervento di Striscia, quindi l’angolo di un corridoio umido e piovoso retrostante i locali della farmacia e attestandosi, infine, insieme alla cagnetta Maruzzella alla fine del corridoio che da accesso ai locali della lavanderia. Un luogo asciutto, privo di attraversamenti, cosicché la presenza stabile di un inquilino non crea alcun tipo di problema a operatori, utenti e visitatori del nosocomio, al punto che la direzione del Moscati “chiude un occhio” consentendogli di vivere nel sotterraneo mentre il personale gli assicura pasti caldi, elargendo generosamente il cibo destinato ai ricoverati. Una condizione di precarietà che potrebbe finire tra pochissimo perché c’è l’impegno dell’assessore ai servizi sociali ad affrontare concretamente il problema.

“In prima battuta – dice Lucio Romano – offriremo al Marino una sistemazione decorosa che ritaglieremo, probabilmente, nella struttura del Sagliano dove speriamo si convinca ad andare. Perché – aggiunge l’assessore, medico nella vita civile – per esperienza professionale so che spesso chi vive la condizione in cui si trova Marino preferisce non cambiare se non ha la possibilità di rientrare nella sua abitazione. Per questo – conclude Romano – in contemporanea ci informeremo sullo stato della denuncia presentata un anno fa dal fratello per capire a fondo l’essenza della questione che eventualmente potrebbe richiedere l’assistenza di un legale”. Fin qui l’impegno dell’assessore che si è già messo al lavoro per passare dalle parole ai fatti.

Il barbone che vive al ‘Moscati’ – video

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