Moschetti dice ‘no’ alla pulizia della Stazione Alifana

di Antonio Arduino

giardinieri al lavoroAVERSA. Giardinieri al lavoro da giovedì mattina a Porta Napoli. Ma non per ripulire l’area antistante la dismessa stazione dell’ex ferrovia Alifana diventata una selva incolta, abitata da topi, toponi e randagi.

L’ s.o.s. lanciato dai residenti e dai (pochi) commercianti della zona non è servito a smuovere il responsabile municipale del settore verde pubblico. Né è servito l’allarme lanciato da chi in quella erbaccia avrebbe visto spuntare delle piantine di cannabis, nate – si è detto – a seguito dell’arrivo di semi portati dal vento. Una storia dal sapore di leggenda metropolitana perché se così fosse stato le autorità di Polizia avrebbero dovuto, quanto meno, mettere sotto sequestro la zona. Comunque sia i giardinieri si sono limitati a potare gli alberi che gettavano un po’ d’ombra sul marciapiede, quasi che quell’ombra rappresentasse un pericolo per i passanti, lasciando intatta l’erbaccia che ha invaso l’area antistante l’ex stazione Alifana. Perché? “Perché la potatura degli alberi è effettuata dai nostri Lsu mentre la rimozione dell’erbaccia nello spiazzo dell’ex stazione spetta agli operatori del consorzio Geo Eco”, risponde così l’assessore all’igiene urbana Mimmo Moschetti al quale abbiamo girato la domanda, e continua: “Consorzio che, come è noto, sulla carta è stato sciolto per decreto governativo ma che di fatto, aspettando le direttive del Commissariato di Governo destinate a individuare quali saranno i nuovi gestori della struttura che dovrà prenderne il posto, sta impegnando comunque gli operatori nel fare quanto possono ma senza ricevere finanziamenti. Cosicché capita che qualche volta manca persino del denaro necessario a pagare il rifornimento del carburante necessario ai camion addetti alla raccolta”. Di conseguenza niente taglio dell’erbaccia nell’area dell’ex stazione e via libera a topi, randagi e, se vero, via libera alla crescita della cannabis. Eppure basterebbe poco per ripulire quella zona. Con un normalissimo taglia erba da giardino in una mezz’oretta di lavoro chiunque potrebbe ripulire la zona. E allora perché non impiegare gli Lsu anche per questo verde che, in fondo, essendo nato su suolo pubblico fa parte del verde pubblico? “Se il funzionario comunale addetto al settore non ha pensato di farlo devono esistere delle difficoltà organizzative”, replica Moschetti. “Però – aggiunge – cercherò di individuarle e rimuoverle anche se la pulizia di quell’area non può essere fatta una tantum. Perché, come si sa – conclude l’assessore – dopo un po’ l’erba ricresce, così tempo un mese e quell’area sarà di nuovo una selva” . Questo se all’eventuale pulizia non seguisse l’uso di un diserbante e comunque la pulizia della zona va fatta, perché se si applicasse la considerazione dell’assessore non avrebbe senso nemmeno potare le piante, tanto in pochissimi mesi le foglie ricrescono.

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