MARCIANISE. Ha visto suo padre una sola volta da bambino, mentre era di passaggio a Marcianise, ed insieme al resto del plotone, di cui faceva parte, si dirigeva a Campagna, in provincia di Salerno.
Eppure Carmine Braccio, figlio di uno dei 4 militari, le cui schede di ricerca sono state rinvenute dal veronese Roberto Zamboni presso lArchivio Segreto Vaticano, è seriamente interessato a riportare il genitore nella sua terra natia. Per tale ragione, appena appresa dai giornali la notizia dellavvio della procedura per la traslazione delle salme da parte dellamministrazione comunale, si è presentato in Comune ed ha incontrato il sindaco Antonio Tartaglione e lassessore Angelo Raucci, ringraziandoli e dichiarandosi soddisfatto per il tempestivo interessamento.
Su input degli esponenti del locale governo, il Braccio ha rilasciato lautorizzazione scritta al trasferimento dei resti paterni, rendendosi disponibile per tutti gli altri adempimenti di competenza. Continua intanto il certosino lavoro dellufficio anagrafe volto allindividuazione degli eredi degli altri tre militari, ritrovati dallo Zamboni.
Tale lavoro è propedeutico allinvio al Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra del Ministero della Difesa di una richiesta di rimpatrio delle loro salme, perché la stessa dovrà essere corredata del placet dei loro parenti.