Servizi sociali, l’Ambito C1 chiede incontro con la giunta regionale

di Redazione

Antonio TartaglioneMARCIANISE. Decreto ingiuntivo ai comuni inadempienti per il recupero coatto dei crediti, e richiesta di convocazione di un vertice a Palazzo Santa Lucia per fare il punto della situazione sui finanziamenti regionali per l’attuazione del piano di zona.

Sono queste le due soluzioni prospettate dal sindaco Antonio Tartaglione, e dall’assessore alle Politiche Sociali di Maddaloni, Giuseppe Siconolfi, e condivise anche dagli esponenti di altri Comuni, all’incontro istituzionale dell’ambito C1, tenutosi proprio presso la sede di quest’ultimo nel pomeriggio del 1 settembre. Il paventato rischio di blocco dei servizi assistenziali, la necessità di pagare gli operatori socio- sanitari (ormai da diversi mesi senza stipendio) e di tutelare tutti gli anziani ed i disabili beneficiari, ha indotto il primo cittadino marcianisano ad optare per una soluzione tassativa che, in tempi brevi, risolva una situazione ormai al collasso.

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’assessore alle Politiche Sociali di Marcianise, Angela Di Sivo, anch’ella presente al vertice. A margine dell’incontro, è stata altresì valutata la possibilità di potenziare l’ufficio di piano, la struttura organizzativa che collabora con il coordinatore dell’ambito per la redazione del Piano di zona e del Bilancio sociale, sulla base delle indicazioni del Comitato dei Sindaci.

Sull’argomento, sebbene di primaria importanza, il sindaco Tartaglione ha proposto un aggiornamento successivamente alla risoluzione della situazione debitoria dei Comuni, e dunque una volta affrontata l’emergenza in corso. Sebbene il Comune sia stato sempre puntuale con i pagamenti, la delegazione marcianisana non ha voluto fare mancare la propria presenza alla riunione, richiesta proprio da Tartaglione nelle scorse settimane, dopo aver discusso della questione con Enzo Mataluna, coordinatore dell’ambito C1, e con Cioffi, assessore alle Politiche Finanziarie di Maddaloni. Già allora era stata evidenziata l’improrogabile necessità di garantire la continuità assistenziale: a 400 anziani; ai 400 utenti del telesoccorso; ai bambini di 6 asili nido; agli utenti dei 12 centri di aggregazione esistenti; ed agli 85 diversamente abili assistiti in due centri specializzati del territorio. La situazione rischia adesso ulteriori aggravi in concomitanza con l’apertura delle scuole e l’urgenza di garantire l’assistenza specialistica.

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