RECALE. Cruna non si arrende. E sulle bollette della tariffazione del servizio idrico inviate dalla Publiservizi ritorna alla carica.
Molti cittadini segnalano che dalla fattura emergerebbe ancora il cosiddetto minimo impegnato, sebbene il consiglio comunale, il 16 aprile 2010, con la delibera 9, ne abbia decretato l’abolizione. Nell’aprile del 2009 esordisce Michele Lasco, portavoce dellassociazione Cruna abbiamo fatto rilevare allamministrazione comunale che, in base ad una serie di sentenze, i Comuni potevano determinare il canone del servizio idrico sulla base della sola acqua effettivamente erogata e che andava considerata illegittima qualsiasi forma di regime forfettario di tariffazione. Di conseguenza, chiedevamo labolizione del minimo impegnato dalle bollette: questa pratica infatti rende inutile ogni sforzo di ridurre il consumo di acqua e, anzi, premia addirittura chi la spreca. Dopo un anno di lettere, diffide e incontri con gli amministratori, il consiglio comunale ha approvato la delibera che finalmente aboliva con decorrenza immediata il minimo impegnato.
Battaglia vinta? Macché: nelle bollette emesse da Pubbliservizi a marzo prosegue Lasco il diabolico minimo era ancora lì imperterrito! In un incontro che abbiamo chiesto durgenza, lassessore Andrea Mastroianni, pur convenendo che quelle bollette erano in contrasto con la delibera consiliare, ci ha detto di voler consultare i tecnici del Comune per appurare la legittimità delloperato della concessionaria. Secondo noi non cè alcun dubbio: ciò che è successo è frutto di un errore, al quale bisogna porre rimedio senza indugi. Nel frattempo, infatti, sono andate in scadenza le prime bollette, e i cittadini hanno il diritto di sapere senza incertezze se gli importi verranno ricalcolati e conclude il portavoce dellassociazione come saranno effettuati rimborsi e conguagli per chi ha già pagato.