Minorenne pestato: arrestato altro componente del ‘branco’

di Redazione

 RECALE. Nel contesto delle indagini condotte sulla efferata aggressione subita nella serata del 2 aprile scorso da un minore di diciassette anni di Caserta, nei pressi di un bar del centro, ridotto in fin di vita a calci e pugni da un branco di giovani, …

…per avere reagito ad un apprezzamento rivolto da uno di essi alla sua ragazza, nel primo pomeriggio del 10 giugno, la Squadra Mobile di Caserta ha eseguito la misura cautelare restrittiva del collocamento in comunità, emessa per tentato omicidio aggravato dall’Ufficio Gip presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della Procura per i Minori, nei confronti di un diciassettenne, C.P., originario di Recale, che aveva partecipato alle violenze.

La vittima, brutalmente e lungamente malmenata, aveva riportato lesioni tanto gravi, in particolare addominali, che gli avevano causato la rottura della milza, costringendo i sanitari dell’Ospedale di Caserta ad un intervento chirurgico d’urgenza per la sua asportazione. Le tempestive indagini avviate dalla Squadra Mobile consentivano la immediata individuazione di tre ventenni di Recale che avevano partecipato al pestaggio i quali, pochi giorni dopo, venivano sottoposti ad un provvedimento di fermo del pubblico ministero emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, cui seguiva, dopo alcune settimane, la emissione da parte dell’Ufficio Gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura, di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di altri due giovani, anch’essi di Recale coinvolti nella selvaggia aggressione.

In seguito, le ininterrotte e minuziose indagini dei poliziotti hanno consentito la individuazione di un altro minore tra i componenti del branco, il quale, anche secondo le dichiarazioni di alcuni testimoni, aveva ripetutamente colpito la vittima mentre era riversa sul selciato della centralissima via di Caserta dove si era verificato l’episodio. Anche nei suoi confronti, i magistrati della Procura e dell’Ufficio Gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli, come per gli altri indagati già arrestati, hanno contestato il reato di tentato omicidio aggravato dai futili motivi, per le inaudita violenza perpetrata nei confronti della vittima che veniva ripetutamente e lungamente colpita al capo ed al torace, anche dopo essere crollata in terra a causa delle prime brutali percosse e nonostante le urla e la presenza di numerosi testimoni, uno dei quali, titolare del bar in cui era fermo il “branco”, intervenuto per soccorrere il malcapitato, veniva sua volta colpito al volto con un pugno.

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