RECALE. In seguito al verbale dispezione dellAsl n. 183 del 12 maggio scorso, il rimbalzo di responsabilità fra amministrazione ed il responsabile dellUfficio Tecnico, ha portato alla luce tutta una serie di problemi inerenti la sicurezza.
Il quadro descritto è piuttosto allarmante, le carenze strutturali sono tali da impensierire gli stessi dipendenti comunali. Sullargomento è intervenuto Lello Porfidia, esponente del movimento civico LiberaMente:
La relazione del responsabile dellUfficio Tecnico, giunta al protocollo in data 24/05/2011 con n. 4117, descrive un quadro da terzo mondo. Vengono segnalate tutta una serie di carenze strutturali ed impiantistiche che pregiudicano notevolmente la sicurezza di dipendenti ed utenti della casa comunale. Dallimpianto elettrico fatiscente e non a norma, allimpianto di riscaldamento a gas con caldaie vecchie, ai vani adibiti ad archivio che non sono a norma sulla sicurezza antincendio sino alla presenza di barriere architettoniche che limitano laccesso agli utenti con difficoltà motorie.
Allarmante anche la condizione degli uffici stessi nei quali sono costretti a lavorare i dipendenti: infissi esterni ed interni in legno e non a norma, gli ambienti siti al piano terra con elevato grado di umidità e le stesse poltrone fornite ai dipendenti non ergonomiche. Viene inoltre chiesto uno studio per la valutazione della vulnerabilità sismica della struttura perché non a norma.
Ci chiediamo come mai non sono stati presi provvedimenti se, lo stesso responsabile, ha fatto notare queste carenze già nel 2008? Nella corrispondenza fra le parti viene infatti citata la delibera di giunta n. 173 del 29/12/2008 dove venivano approvati lavori di ristrutturazione ed adeguamento alle norme sulla sicurezza della casa comunale. I fondi destinati in seguito sono stati però definiti irrisori. Chi è pronto ad assumersi la responsabilità di un eventuale incidente?.
La documentazione, pervenuta al capogruppo del Pdl Marcello Isidoro, gli consente di affermare: Per mettere a norma lintero stabile si chiede una somma di circa 900mila euro e lamministrazione, in tutta risposta, ha stanziato la settimana scorsa circa 5mila e 500 euro per lacquisto di cassette di pronto soccorso, abiti ai manutentori ed estintori. E questa sarebbe la soluzione?
E giusto fornire anche queste supporti ma il problema è tuttaltro. Sarebbe ridicolo rispondere che cè in progetto il trasloco presso la nuova casa comunale. Stiamo parlando di un problema di sicurezza evidenziato già nel 2008 e non è stato fatto nulla per risolverlo. Come si garantirà la sicurezza di dipendenti ed utenti sino alleffettivo trasloco nella nuova casa comunale? Per una volta evitiamo di mettere le inferriate dopo il furto. Anticipiamoci.