Area 167, il Comitato Primo Maggio plaude a decisione del Tar

di Redazione

 MARCIANISE. Il Comitato Primo Maggio, presieduto da Vittorio Barretta, esprime viva soddisfazione per la decisione del Tar della Campania che ha rigettato la domanda cautelare della vertenza proposta dai proprietari del lotto B4 contro il Comune di Marcianise, …

…che avevano chiesto l’annullamento della delibera consiliare avente ad oggetto il Programma di Recupero Urbano della zona 167. “Con questa sentenza – commentano dal comitato – il Tar ha anche definitivamente zittito chi remava contro la riqualificazione del nostro quartiere e ha altresì garantito la realizzazione di quelle infrastrutture pubbliche che gli abitanti della 167 attendono dal 1998. Il Comune ora può finalmente procedere all’espletamento dell’iter per l’ottenimento delle risorse regionali e iniziare i lavori di riqualificazione tanto attesi. Si ricorda che i fondi regionali – che, probabilmente, sarebbero stati persi se questa vertenza avesse avuto un esito negativo per il Comune – serviranno a incrementare il verde pubblico attraverso la realizzazione di un parco urbano (A3); verrà sistemata l’area scolastica (A1); sarà recuperata la zona sportiva con la riattivazione, tra l’altro, dei vecchi campi da tennis (C1); sarà assicurata la riqualificazione del centro polifunzionale (A2) e, nel contempo, sarà migliorata la mobilità e la sicurezza dei residenti, attraverso percorsi sicuri e accessibili a tutti (eliminazione barriere architettoniche, ampliamento dei marciapiedi, costruzione di piste ciclabili) e, non meno importante, saranno realizzate attività ludiche e ricreative all’aperto che favoriranno l’incontro tra le diverse generazioni”.

“Purtroppo, – rilevano dal comitato – abbiamo appreso che l’intervento di riqualificazione del centro polifunzionale, fortemente voluto da questo Comitato, riguarderà solo la parte circostante dell’immobile e non quella strutturale, poiché, com’è noto, da alcuni anni esso è occupato da famiglie indigenti che non hanno altro posto dove vivere. Pertanto, auspichiamo una “soluzione politica” a tale situazione, affinché gli occupanti del centro polifunzionale trovino una più adeguata sistemazione e l’edificio possa essere ristrutturato per svolgere, finalmente, il ruolo per cui fu realizzato, cioè diventare un contenitore di cultura (Associazioni, Comitati ecc.) e un luogo di decentramento dei servizi comunali (Anagrafe, Vigili Urbani, Protezione Civile ecc.)”.

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